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Il Diario di Lucy: Capitolo XVIII. Conversazione telefonica.

Creato il 01 giugno 2012 da Rvassallo @RVassallo

Vale: -“Dai, non mi dire che…”

Lucy: -“ma no, cosa credi…”

Vale: -“ Non raccontarmi frottole…”

Lucy: -“Tu non mi credi vero?”

Vale: -“Lucy dimmi la verità, ho riconosciuto quella luce sul tuo volto”

Lucy: -“Ma dai Vale, di quale luce parli…”

Vale: -“Di quella che t’illumina quando t’innamori”

Lucy: -“Io innamorata e di chi, poi”

Vale: -“Lucy un gioco è bello quando dura poco…”

Lucy: -“Ma di che gioco parli Vale?”

Vale: -“Senti Lucy, non c’è nulla di male a innamorarsi, l’importante e che tu sia felice”

Lucy: -“Ma io non sono innamorata”!

 E anche se fosse? Anche se riempissi il tuo diario con le sillabe del suo nome, se le tue notti solitarie si affollassero di teneri sogni, se le tue labbra avessero sete di baci e la tua pelle fame di carezze?

La solitudine e una brutta bestia e l’unico modo per sconfiggerla è la compagnia, ma ciò che tu cerchi, quello di cui tu hai bisogno non è riposto nella voce amica di una sorella, né nelle carezze di una compagna; ora che il tuo sogno ha una forma, un nome, non cacciarlo, ora che la tua fantasia ha una sostanza, non farla svanire.

I sogni prendono forma dai nostri desideri e poi sono gli angeli che li realizzano, nulla capita a caso e per ogni cosa c’è una ragion che forse non capiremo mai, ma non è da noi comprenderla, a noi sta solo viverla e renderla reale.

 Lucy si guarda allo specchio e lo specchio guarda Lucy, “ ci sono cascata, come una pera cotta ancora una volta” dice tra se.

 Lo specchio che guarda Lucy sorride e lei sorride di rimando, è tutto così strano…come sempre del resto.

 Quanti nomi ha la felicità, io ne conosco solo uno…tu!




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