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Il diario di Neo, 8 e 9 dicembre

Creato il 19 novembre 2010 da Cultura Salentina

di Jose Pascal

Comuncè, Martedì 8 dicembre 2009

Sera a te, archivio dei miei pensieri.

In questo lungo week-end di festa ho avuto modo di riflettere e pensare al mio futuro.

Solo pochi giorni mi dividono dalla bramata proclamazione e già sento che la signora Responsabilità mi guarda con aria di disappunto. Prima d’ora non mi ero mai sentito così “precario”. Quando ero studente le mie giornate erano scandite da lezioni, esami, seminari, incontri. Adesso invece non riesco a trovare dei punti di riferimento, delle date precise, degli obiettivi a breve e, peggio ancora, a lungo termine.

Sì, lo so che questa è una normale fase transitoria e che ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi a questa nuova condizione (oh, spero non sia così definitiva questa condizione). Intanto, come tutti,  ARRICCHISCO la mia formazione, ALLUNGO la mia vita da studente e aspetto con ansia che arrivi anche il mio turno per il famoso ingresso nel mondo dei grandi!

Comuncè, Mercoledì 9 dicembre 2009

Good evening my secret book,

questa mattina ho parlato con la prof. della tesi e mi ha proposto di vagliare l’opportunità di concorrere per il dottorato. O meglio mi ha consigliato di pensarci su. E’ un biglietto di sola andata per un paradiso artificiale e lei lo vive sulla sua pelle. Laureata con il massimo dei voti, dottorata in economia politica, precaria e pendolare tra Comuncè e Toruà; non poteva assumersi la responsabilità di spingermi ad occhi chiusi verso questa nuova dimensione. Comunque, la sua proposta mi inorgoglisce, anche se l’idea non mi aveva mai sfiorato prima.

Dovrei studiare per le prove d’esame di chissà quale città, augurarmi di vincere una borsa di studio, sperare di non imbattermi in commissioni corrotte e auspicare che per tre anni vada tutto per il verso giusto. Potrei anche farcela a sostenere questo carico. Ma il mio povero stomaco sopporterebbe l’idea di intravede uno spiraglio lavorativo non prima dei trent’anni, sospeso nel mondo dei contratti aleatori, elemosinando per un rinnovo e sognando un concorso per assunzioni a  tempo indeterminato?

Di sicuro sarò pessimista, forse mi fascio la testa prima di romperla, probabilmente non è quella la mia ambizione, di sicuro non voglio vivere una vita flessibile. Eppure sono figlio di “bim bum bam”, dovrei saper tener testa allo sconforto e affrontare la vita come l’entusiastica Pollyanna che  trovava sempre il lato positivo delle cose!

Quanto mi riesce difficile in questi momenti!

Notte caro amico e scusami se mi sfogo con te, ma sei l’unico che possa capirmi in questo strano periodo. La notte mi cullerà fra le sue braccia, mentre il brillio delle stelle mi donerà quella serenità che tanto vado cercando.

Magari domattina ci sarà qualcosa di nuovo per me.

Il tuo speranzoso e intraprendente

Neo, il laureato


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