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Come non tutti sanno Torino è la capitale dell'esoterismo europeo,se non mondiale,le leggende narrano che,per proteggere la città dagli influssi maligni,c'è,ben nascosta da qualche parte nel sottosuolo,una reliquia talmente potente che,assieme alla Sindone,protegge Torino da qualsiasi forza maligna.il sacro Graal.Questo,secondo le leggende,pone Torino al centro della lotta tra bene e male.
A 245Km a est di Torino si trova un'altra città,che non ha potenti reliquie che la proteggono o strani influssi che la permeano,questa città è Rovereto.
Ma dove stanno le similitudini con Torino e la sua situazione?
A Rovereto c'è il Museo storico della guerra,a detta di molti il più importante in Italia,ideato da un gruppo d'irredentisti roveretani nel 1919,è stato inaugurato da Vittorio Emanuele III il 12 ottobre 1921,in principio raccoglieva cimeli della prima guerra mondiale,numerosi in zona,poi si è allargato fino ad arrivare alle guerre coloniali e alla seconda guerra mondiale.
Il museo si trova nel Castello di Rovereto,edificato nel 1416 dalla Serenissima sopra una precedente installazione dei Castelbarco,signori della zona.
Il castello,tra una guerra e l'altra,vari cambi di dominazione e destinazione,è stato usato,in modo attivo e quindi aggiornato,praticamente fino alla fine della seconda guerra mondiale,visitando il suo interno si ha subito l'idea di un'installazione creata per poter resistere a grandi battaglie,le mura spesse,la moltitudine di feritoie e cannoniere danno un senso di sicurezza.
Visitando la struttura ci si rende conto che un tempo era viva,nel senso che si è adattata all'evolversi delle armi e delle tecnologie belliche,insomma una specie di navy seal architettonico.Finito di ammirare la struttura si passa alla visita del museo,veramente ben curato e molto suggestivo,con una parte moderna e una originale del 1920,una cosa salta all'occhio: quanto impegno ci metta l'uomo a creare tecnologie per autodistruggersi.
Fin qui il diavolo,e l'acqua santa?Mentre un gruppo d'irredentisti pensava a fare un museo della guerra un uomo di chiesa,tale don Antonio Rossaro,si mise a scrivere,e scrisse un sacco di lettere a tutti gli stati che avevano partecipato alla prima guerra mondiale,e cosa voleva quest'umile prelato di campagna da loro?Poco o nulla,voleva il bronzo dei loro cannoni per farci una campana che ricordasse i caduti e la follia di tutte le guerre,si,perchè lui diceva che se a Rovereto c'era un museo alla guerra doveva anche esserci un monumento alla pace!
E la fece questa campana,Maria Dolens,per i Roveretani sulla scala della celebrità sta subito sotto...o forse sopra,al Papa.
Fu posta inizialmente sul torrione del castello,che però non era fatto per reggere i suoi 226,39quintali,fu così spostata,dopo due rifusioni e una guerra,sul colle di Miravalle,dove, sovrastando la pianura, ogni sera,per cento volte, fa sentire la sua voce ricordando all'uomo la stupidità della guerra...il problema è che l'uomo è sordo e per tanto che urli non viene molto ascoltata.
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