Magazine Cinema

Il diavolo probabilmente – Robert Bresson

Creato il 16 settembre 2015 da Maxscorda @MaxScorda

16 settembre 2015 Lascia un commento

Il diavolo probabilmente
Pochi secondi dopo i titoli di testa e sappiamo che il protagonista e’ morto suicida. In realta’ non sappiamo ancora a chi appartenga quel volto sulle pagine di giornale che riportano la notizia ma un lungo flashback, il film in sostanza, racconta le ultime settimane di vita di Charles.
Giornate complesse le sue. Rimbalza tra i brandelli di una societa’ che stenta a rialzarsi dalla tragedia della rivoluzione abortita del 1968. Decerebrati postmaoisti, gli unici rimasti a non aver compreso in quale incubo hanno creduto. Ancora peggio i cattolici, gli illuminati, progressisti, quelli delle chitarre e batterie durante la Santa Messa, quella informe melassa ideologica cattocomunista cha garantiva e ancora oggi garantisce la sopravvivenza di pochi a scapito di un intero Credo.
Gente confusa, un baratro del quale non si vede fondo e ragione.
Colpa di chi? Governi, politica, cultura, colpa del diavolo probabilmente.
Prospettive per il futuro drammatiche. L’uomo sta uccidendo il pianeta Terra, il tempo stringe e nessuno fa nulla.
In tutto questo chi gode sono proprio gli ex sessantottini riconvertiti a squallidi satiri che con la scusa della cultura, si portano a letto le ragazzine, le multinazionali del petrolio e dell’agricoltura e naturalmente spacciatori e delinquenti a sterminare i figli della fantasia al potere con l’eroina.
Non mancano neppure gli psicanalisti, i freudiani, i rousseauiani, quelli dove tutto ha colpa eccetto la stupidita’ dell’individuo e alla fine importa solo che tornino i conti nel senso che il cassetto della scrivania trabocchi di soldi.
Come possono i sentimenti sopravvivere in questo strazio?
Non possono e l’amore diviene tragico, terribile o al contrario farsesco, certo confuso.
Film che fu una mazzate devastante in pieno volto di tutto e tutti i protagonisti del tempo. Non si salva niente e nessuno, non c’e’ scampo, salvezza o redenzione dove chiunque dovra’ espiare per le proprie colpe.
E’ anche vero che grazie a film come "Il diavolo probabilmente" la Francia iniziava a leccarsi le ferite e del resto nel 1977 l’Inghilterra stava rinsavendo col punk, gli USA essendo larga e lunga, da una parte con la disco-dance e dall’altra con la No Wave e la Germania con pragmatica efficienza provvedeva a suicidare la feccia che gironzolava dalle loro parti. In Italia ci stavamo ancora prendendo a pistolettate apprestandoci ad ammazzare primi ministri e gli uomini della scorta, ancora fermi agli "Ecce bombo", per dire la tragedia della nostra povera patria ma se c’e’ un sigillo che chiude e condanna un’epoca, e’ proprio questo film.
Nel suo stile, in quegli anni imitato da molti ma inequivocabilmente suo, Bresson annulla dinamiche, interpretazioni e dialoghi, sparando piccole frasi densissime che come proiettili di diamante frantumano certezze e paradigmi di una generazione che ha sbagliato tutto ma proprio tutto e che ancor peggio, oggi come allora, non lo aveva capito. Qualcuno parla di esistenzialismo, io parlerei invece di nichilismo per molti versi attualissimo, annuncio della una fine tragica di un sistema che nel ’68 pose la prima pietra del proprio sepolcro
Non soltanto da cineteca ma da testi scolastici se non fossero scritti proprio da quelli…

Scheda IMDB


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog