Magazine Diario personale

Il dibattito è aperto

Creato il 22 aprile 2014 da Hermosa @DeOrnatuMulieru
Abbiamo parlato spesso di un'eventuale pagina dedicata al bio in questo blog. Se mi seguite da un po' sapete che non sono un'estremista: sia perchè rifuggo ogni estremismo sia perchè questo mondo è una scoperta relativamente recente per me. A dirla tutta, senza questo blog, i vostri suggerimenti e la lettura e frequentazione di alcuni altri blog probabilmente avrei continuato ad ignorarlo bellamente. 
Man a mano che il mio atteggiamento è cambiato, ne abbiamo sempre parlato assieme: trovate qui, qui e qui le varie tappe evolutive. L'ultimo post esplicitamente dedicato al tema è di oltre due anni fa. Non che abbia smesso di curarmene, anzi: qui e là nei miei post abbiamo continuato a parlarne spesso. 
Ma non sentivo- nè sento- l'esigenza di un "manifesto", soprattutto per un tema cos¡ complesso: dato il dilagare impressionante di faciloneria e pressapochisimo, e data la sua delicatezza, c'è sempre il bisogno di fare un mucchio di distinguo senza incappare in equivoci. Sottolineare l'ovvio, più e più volte. Che, onestamente, non è uno stile di scrittura che mi interessa praticare. Per di più, non mi sento in grado di erigermi a "esperta" di un bel nulla quindi non ho proclami e/o editti da pubblicare. 
Tutta questa premessa non per "mettere le mani avanti" ma per dire, ancora e ancora, che le mie idee non sono altro che la mia opinione, frutto della mia soggettivissima esperienza e limitata conoscenza. Per ribadire che non ho mai creduto, nè inizierò a farlo ora, di avere la verità in tasca e che ogni contributo sarà sempre benvenuto ...Che vi avevo detto? Quando si parla di certi argomenti, bisogna sottolineare l'ovvio. :D
Torniamo all'idea della pagina, allora: la trovate creata, lì in alto. Ma questo non vuol dire che il blog ha preso una "linea editoriale" (volano  paroloni, attenzione!!) diversa. Ho solo pensato di raccogliere in modo organico i post con un certo tag, per facilitare la ricerca. 
Io resto sempre io, e il mio atteggiamento è quello di cui spesso abbiamo giá avuto modo di parlare. E che, questo sì, nel corso del tempo è andato cambiando ulteriormente portandomi a un approccio che io sento decisamente più "bio" ma che moltissime invece considerebbero scriteriato e folle. Vediamo se riesco a spiegarvi perchè. Continuo a credere che per poter capire davvero un INCI ci vogliano anni e anni di studio e che non basta un database on line per capire se un ingrediente è dannoso o meno. Ovviamente, se avete una precisa allergia, il discorso è diverso (ve l'ho detto no? Sottilineare l'ovvio). Nel resto dei casi però non credo basti e non ho nessuna intenzione di decidere a prescindere che un ingrediente è il male, magari sulla base di un solo sito e di una sola opinione. In fondo, non ho nemmeno mai avuto un Tamagochi.
Il dibattito è aperto
Non ho voglia di farmi dire da altri cosa debba pensare, nè credo dobbiate farlo voi: se davvero siete interessante all'argomento, invece di delegare la vostra opinione, fatevene una vostra. In rete ormai ci sono molti siti attendibili da cui attingere notizie (uno su tutti, che leggo spesso: Nononsensecosmetich). 
Ergo: se leggete questo post e non provate minimamente a non mettere in discussione quello che avete letto vi si scioglieranno i rossetti (questo vale per qualsiasi cosa e so che voi siete belle testoline pensanti e non accettate niente come dogma).Decidete con la vostra testa. Non sarà sempre la decisione giusta, ma avrete almeno imparato dai vostri errori e non da quelli di qualcun'altro.
Vi faccio un esempio, basato sulla mia esperienza: a lungo ho sostenuto che la Paraffina fosse il demonio. "Tappando" la pelle la impoveriva, creando allo stesso tempo un'apparente sensazione di morbidezza e idratazione che creava dipendenza. Il che, sia chiaro, non è falso. Quello che però ho capito, continuando a leggere e cercare di capire, è che proprio per questo suo effetto barriera, limita l’evaporazione dell’acqua presente sulla superficie della pelle. In pratica, aiuta a mantenere un livello alto di idratazione e tanto meglio se l'applicate a pelle umida (ve lo ricordate di quando vi hanno detto di usare l'Olio Johnson subito dopo la doccia? Ecco. Ha un senso.) 
Il dibattito è aperto
Quindi, Paraffina per tutte? Per quanto mi riguarda, no. Per mille motivi ma soprattutto uno: è difficilmente biodegradabile. 
Quando parlo di un mio percorso, infatti, parlo non solo di ingredienti naturali ma di una valutazione più ampia che abbraccia molti altri aspetti. Anzi, a dirla tutta: non mi interessa tanto che l'ingrediente sia di sintesi o meno. Sono altri i fattori che mi interessano e altre le notizie che davvero cambiano la mia percezione nei confronti di un brand. 
Il mio prodotto ideale, quello che non smetto di cercare e che credo davvero che nel futuro sarà la norma (ne esistono già alcuni, anche a prezzi non stratosferici: prova provata che si può fare) è fatto cosi:   
1. è prodotto nel rispetto dell'ambiente, minimizzando impatto e creazione dei rifiuti, in stabilimenti attenti al consumo energetico e al riciclo
2. impiega materie prime - naturali e non- di ottima qualità e di giusta provenienza lavorate da manodopera correttamente retribuita e specializzata
3. non è dannoso nè per me nè per l'ambiente (nel processo di smaltimento)
4. è efficace ed efficiente, il che include anche ingredienti di sintesi creati in laboratorio per migliorare e potenziare determinati meccanismi
5. ha un packaging curato e piacevole, sempre con una giusta attenzione al riciclo e alla produzione/smaltimento dei rifiuti.
Sono requisiti che applico nel mondo cosmetico come in ogni altro settore della mia vita- errori e contraddizioni a parte, che ho sempre rivendicato e rivendicherò sempre
Pensateci: questi punti sono in realtà applicabili a molto altro. A quello che mangiamo così come a quello che indossiamo. Ai mobili che arredano le nostre case agli accessori che riempiono i nostri cassetti. Onestamente, non c'è aspetto della mia vita a cui oggi non applico - o cerco di applicare- questi requisiti. 
Quindi no, non ho un approccio Bio così come inteso generalmente. Detesto cordialmente tutti quei brand che fanno del packaging triste un loro carattere essenziale. Se il tuo olio di Argan è stato estratto da contadini sottopagati e sfruttati, non mi piace. E tra un prodotto privo di conservanti, che quindi mi espone al rischio di infezioni, muffe e irritazioni o semplicemente mi obbliga a un consumo a tappe forzate, e uno con un conservante chimico non dannoso sceglierò sempre quest'ultimo.  
Il dibattito è aperto, come da titolo....


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