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Il dilemma di Kissinger

Creato il 13 novembre 2012 da Arancia_rossa

Qualcuno ha notato che nella campagna elettorale per le presidenziali Usa il tema dell’Europa è entrato poco o niente. Tutto vecchio. La marginalità sul piano geopolitico dell’Unione Europea è una specie di tara ereditaria. Già il segretario di stato Kissinger si chiedeva quale fosse il numero di telefono di mister Europa. La questione sembrava avviata a conclusione col Trattato di Lisbona, che nel 2009 stabilizzava la carica di presidente del Consiglio europeo rendendolo il principale rappresentante dell’Unione all’estero. Sulla carta. In concreto la definizione delle prerogative del belga Herman Van Rompuy, primo presidente stabile del Consiglio europeo, è semplice: conta quanto il due di coppe quando la briscola a mazze. E a Washington lo hanno capito bene. Il think tank Bruegel ha diffuso una ricerca secondo la quale il numero di telefono selezionato più spesso dal ministro del Tesoro americano, Tim Geithner, dopo quello del Fondo Monetario Internazionale, è del Governatore della Banca Centrale Europea. Risolto, dunque, il dilemma di Kissinger: mister Europa risponde al nome di Mario Draghi. Lo spaccato delle relazioni internazionali transatlantiche che vuole un politico, Geithner, attaccato al telefono di un tecnocrate, il nostro Draghi, sentito più spesso di qualunque capo di stato e di governo del vecchio continente, la dice lunga sulla credibilità dell’Unione europea, completamente assorbita nella sua dimensione economica e monetaria. Se non fosse per la crisi dell’Euro, il mappamondo sulla scrivania di Obama non girerebbe affatto; sarebbe fisso sull’oceano Pacifico.



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