Il discorso alla nazione di Nursultan Nazarbaev per il 2014

Creato il 07 marzo 2014 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

In questo breve articolo saranno riportate e commentate le parti salienti del nuovo discorso alla nazione di inizio anno di Nursultan Nazarbaev, Presidente della Repubblica del Kazakhstan. Sulla scia di quanto detto durante il discorso del 2013, il Presidente dello Stato centroasiatico ha posto l’accento sullo sviluppo economico e tecnologico del Paese, sull’importanza del percorso da seguire nell’ottica della strategia 2050 e ribadendo il bisogno di indipendenza della propria nazione.

 
Come da tradizione, il XX gennaio ha visto Nursultan Nazarbaev, il Presidente della Repubblica del Kazakhstan, salutare il Paese con il suo discorso alla nazione. A prescindere dalla retorica patriottica, anche in questa occasione il discorso di inizio d’anno può essere prese come un valido indicatore della situazione di sviluppo politico-economico-sociale del Paese, concretizzandosi un po’ come “testimonianza orale” dei bisogni della nazione e degli obiettivi di medio e lungo periodo dalla classe politica egemone.

Il discorso è principalmente diretto ai cittadini: esso è suddiviso in più punti, ciascuno dedicato a un particolare aspetto legato al tema dello sviluppo: come vedremo, il termine “innovazione” sarà una delle parole chiave del testo. Obiettivo “finale” del Presidente è quello di far divenire il Kazakhstan uno dei trenta Paesi industrializzati più ricchi entro il 2050.

Il primo punto riguarda il rafforzamento del settore industriale in chiave innovativa, con la bozza del nuovo piano quinquennale (per l’accelerazione dello sviluppo industriale tra il 2016 e il 2019) concentrata su di un numero limitato di aree prioritarie (evidente è l’obiettivo di evitare sprechi di risorse): potenziamento del settore minerario e maggiore impegno nell’esplorazione geologica sono i punti chiave di questo nuovo sviluppo industriale. Favorire l’installazione e la crescita di un’industria delle telecomunicazioni è un altro punto cardine: questo settore andrà anch’esso potenziato durante (e dopo) il citato nuovo piano quinquennale. Il ruolo del Governo dovrà essere quello di “facilitatore” dell’ingresso di imprese e capitali stranieri sul territorio kazako.

Il secondo punto riguarda l’agricoltura, settore il quale – nelle parole del Presidente – va interamente rinnovato per attrarre investimenti e, al contempo, rispondere con efficacia alla crescente domanda di derrate alimentari. Maggiore trasparenza nei meccanismi di prezzo e implementazione di tecnologie per il risparmio dell’acqua (nell’ottica di una generale transizione verso un’economia più sostenibile per il 2030) sono altri cardini del nuovo corso del settore agricolo nazionale.

Il terzo punto si concentra sull’importanza dello sviluppo di una “economia della conoscenza” (knowledge based economy) basata su un maggiore sviluppo scientifico. Tra i mezzi citati per raggiungere questo obiettivo, ricordiamo: supporto ad attività di ricerca e innovazione, protezione della proprietà intellettuale, favorire gli IDE e l’installazione di sedi operative di compagnie straniere (in particolare quelle attive nel settore oil&gas). Il supporto all’attività di innovazione dovrà avvenire tramite il lancio di campagne di start-up e un concreto appoggio alla creazione di agglomerati o “parchi tecnologici” per favorire il trasferimento di know-how e tecnologie nei settori critici.

Il quarto punto si concentra sul bisogno di sviluppo infrastrutturale, sia per quanto riguarda il potenziamento del settore estrattivo ed energetico in generale (come l’uso di energie rinnovabili sfruttando l’onda “innovativa” dell’EXPO 2017 e quello dell’energia nucleare), sia per quello che concerne i collegamenti stradali extraurbani e quelli ferroviari (are in cui il Paese è già attivo, con la costruzione di linee verso l’Iran e il Turkmenistan). Viene citato inoltre il bisogno di concentrarsi nello sviluppo della logistica sfruttando le possibilità offerte dall’Unione Doganale con Russia e Bielorussia.

Il quinto punto è dedicato al supporto ed al potenziamento delle PMI. Appoggio alle imprese miranti a una maggiore specializzazione, maggiore chiarezza nella normativa vigente e una migliore gestione dei diritti di proprietà sono tra gli aspetti critici da migliorare, secondo il Presidente. Il sesto punto, di respiro più ampio e meno orientato all’industria, parla del bisogno di “sviluppare il potenziale” dei cittadini del Kazakhstan: viene suggerito che ciò dovrebbe avvenire tramite il miglioramento del sistema scolastico e sanitario. Viene sottolineata la crescita dello studio della lingua kazaka.

Il settimo punto riguarda le istituzioni: in questo frangente si batte sull’importanza della lotta alla corruzione e della meritocrazie negli apparati statali e parastatali. In entrambi gli ambiti, il Presidente dichiara di aspettare una serie di proposte dal Governo per luglio 2014 e luglio 2016. Dopo la lista, il Presidente ha indicato un’altra serie di punti rivolti al Governo e concernenti traguardi economici e politici da raggiungere entro l’anno. Essi concernono il controllo dell’inflazione, la crescita del PIL/PIL pro capite e la lista delle prossime imprese di stato da privatizzare.

In conclusione dunque, non si può non dire che anche in questa occasione Nazarbaev abbia ribadito con decisione la strada della politica economica del Paese. Il piano di sviluppo economico proposto delle autorità sta prendendo man mano un carattere più dettagliato, con una particolare attenzione a dettagli più vicini alle logiche della pianificazione industriale che delle “linee guida” generiche di policy making prettamente teorico. Ovviamente non siamo davanti a un business plan vero e proprio, ma comunque è positivo riscontrare come la pianificazione si stia avviando a prendere basi solide: si può notare una coerenza con il discorso dell’anno precedente e il lancio della “Strategia 2050″, con una progressiva definizione di obiettivi ben precisa: in parallelo, anche gli strumenti per il raggiungimento degli obiettivi stanno guadagnando maggiore caratterizzazione, segnale positivo di reale volontà’ politica di mettere in atto soluzioni tangibili a problemi tangibili. Resta ovviamente da vedere se la macchina di stato riuscirà a seguire la “calendarizzazione” degli obiettivi prefissi dall’agenda politica.

Interessante notare come la retorica e il modo di approcciare i cittadini sia ancora caratterizzato da una forte retorica di “altri tempi” – come traspare dall’uso del termine “compagni d’arme” – fattore questo di rilevante importanza comunicativa: un “lessico” apparentemente desueto per un osservatore esterno si rivela invece efficace dove la popolazione sente un bisogno di coinvolgimento e di unità maggiore


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