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Il discorso del Re

Creato il 12 aprile 2011 da Alboino
Il discorso del Re
Lunga vita al Re! In questo caso Re Giorgio VI che dopo una estenuante rieducazione da una grave forma di balbuzie riesce a proclamare uno dei più importanti discorsi del secolo scorso: quello che ispirerà la nazione britannica alla guerra contro la Germania nazista. E lunga vita a Colin Firth che offre una grandissima interpretazione, impeccabile nell'articolare legato, solenne nella riproposta plastico-fisica del suo sovrano e appropriato nell'interpretazione di un re che ‘ingessa' emozioni e corporeità nel rispetto rigoroso della disciplina. Così come lunga vita al regista Tom Hooper che punta lo sguardo della sua cinepresa sul vecchio continente colto in tribolazione e alla vigilia del Secondo conflitto mondiale. Il film racconta le vicissitudini del duca di York, secondogenito di Giorgio V, Bertie; afflitto sin dall’infanzia da una grave forma di balbuzie che gli aliena la considerazione del padre, il favore della corte e l'affetto del popolo inglese. Con caparbietà Bertie riuscirà con l’aiuto di un logopedista australiano che usa dei metodi pochi convenzionali a superare uno scoglio che sembrava insormontabile. Siamo negli anni in cui prende sopravvento fra i mezzi di comunicazione la radio ed è impossibile per un reale non esercitare il proprio potere attraverso questo mezzo che per Bertie diventa qualcosa d’infernale complessato com’è dai suoi impedimenti. Con grande sforzo, tra spasmi, rilassamenti muscolari, tempi di uscita e articolazioni più o meno perfette, Bertie scalzerà il fratello “regneggiante”, salirà al trono col nome di Giorgio VI e troverà la corretta fonazione dentro il suo discorso alla nazione in previsione dell’entrata in guerra.

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