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Il dispregio della parola

Creato il 29 marzo 2011 da Marcodallavalle
Il dispregio della parola
Uno di questi giorni ero in mensa all'università e un giovane medico, che mi conosce solo come infermiere, mi chiese cosa ci facessi lì. "Studio lettere" ho risposto. E lui mi ha subito risposto: "Ma dove vuoi andare con le lettere...".
Esiste nella cultura contemporanea l'idea che la letteratura sia inutile, solo un orpello per abbellire le cose considerate veramente importanti. Eppure la parola è alla base di questa nostra società della comunicazione: la pubblicità, i reality show, gli sms, internet...
Nessuno può eludere la parola, non è possibile farne a meno. Certamente la letteratura è altra cosa, ma è più vicina a noi di quel che pensiamo. La promozione della lettura è fondamento di questo perché molte persone, se leggessero i libri adatti, diverrebbero sicuramente appassionati divoratori di tomi.
Anche internet che associamo più al video che allo scritto, vive di parole. Avete mai ricevuto una email con poesie o racconti? Alcuni sono davvero orrendi, ma altri sono interessanti e meritano qualche riflessione. Ne riporto uno, completo in ogni sua forma, per capire che la parola non può morire. Mai!
Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un
cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:
«Sono cieco, aiutatemi per favore»
Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni
centesimi nel cappello.
Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso
al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e
notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote.
Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato
lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse
annotato.
Il pubblicitario rispose:
"Nulla che non sia vero, ho
solamente riscritto la tua frase in un altro modo".
Sorrise e se ne andò.
Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi
era scritto:
«Oggi è primavera e io non posso vederla».
Morale:
Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e
vedrai
che poi andrà meglio.
Se non inoltri questa mail non ti capiterà
nulla, ma inviala almeno a quelle persone che secondo te meritano
di
vedere la primavera e a tutti quelli che tu vorresti vedere
sempre
sorridere, perché il loro sorriso renda migliore questo mondo.
Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto
con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da
dilettanti e il Titanic da professionisti....
Per scoprire il valore di un anno,
chiedilo ad uno studente che è stato bocciato all'esame
finale.
Per scoprire il valore di un mese,
chiedilo ad una madre che
ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana,
chiedilo all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora,
chiedilo agli innamorati che stanno
aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto,
chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo,
chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un
incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo,
chiedilo ad un
atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno.
Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un
grande valore.
Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora
più importante.
L'origine di questo racconto è sconosciuta ma porta
fortuna a coloro che la mandano in giro (e poi è carina!).
Non tenerla
per te, ma inviala a tutti quelli a cui auguri Fortuna!

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