Era il 2013 quando una cinquantina di persone hanno dato il via a quello che in pochi giorni è diventato il Movimento di Gezi Park. Scontri e proteste si sono estese in tutta la Turchia e migliaia di giovani sono scesi nelle piazze contro le aggressive politiche dell’allora primo ministro Erdogan – oggi eletto presidente.
Proprio in quei giorni di due anni fa gli italiani Benedetta Argentieri, giornalista, Claudio Casazza, filmaker, Carlo Prevosti, filmaker, Duccio Servi, tecnico del suono, e Stefano Zoja, filmaker, partivano per la capitale turca al fine di comprendere e documentare le voci di Gezi Park.
Nacque così ÇAPULCU, VOICES FROM GEZI un documentario a cinque mani che rappresenta un’istantanea su quanto hanno visto e su quanto è stato raccontato loro dai protagonisti del movimento.
A due anni esatti da quegli avvenimenti, per non dimenticare e per capire cosa è stato il movimento di Gezi Park, il collettivo Chapuling Film ha deciso di diffondere in rete gratuitamente il documentario ÇAPULCU, VOICES FROM GEZI, realizzato con il patrocinio di Amnesty International.
Il film è disponibile, sia in italiano sia in inglese, sul canale YouTube www.youtube.com/channel/UCT8_gKVmFe2tqtcxZQvgzWw.
Oltre alla distribuzione online il collettivo Chapuling Film è disponibile a organizzare proiezioni pubbliche e dibattiti. La prossima si terrà il 5 giugno al Cinema Ariston di Trieste (Via Gessi 14)
Per richiedere il film: [email protected]
ÇAPULCU, VOICES FROM GEZI
un film di Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi, Stefano Zoja
Riprese video: Claudio Casazza, Duccio Servi, Stefano Zoja. Montaggio: Carlo Prevosti. Suono: Duccio Servi. Una produzione Chapuling Film e Insolito Cinema.
PREMI
Il film ha vinto lo Human Rights Awards al Thessaloniki Documentary Film Festival (Grecia), il Premio del Pubblico a Docucity Festival (Milano), il Premio speciale di Legambiente a Cinemambiente (Torino) e il secondo premio al Nuovo Aquila Contest (Roma).
PRESENTATO AI FESTIVAL:
- Sguardi Altrove (Milano, Italy)
- Siciliambiente (San Vito lo Capo, Italy)
- Thessaloniki Documentary Film Festival (Greece)
- Festival del Cinema dei Diritti Umani (Napoli, Italy)
- Docucity Festival (Milano, Italy)
- Sofia International Film Festival (Sofia, Bulgaria)
- Festival Cinemambiente (Torino, Italy)
- Clorofilla Film Festival (Grosseto, Italy)
- Nuovo Aquila Contest (Roma, Italy)
- This Human World Film Festival (Vienna, Austria)
- Festival of European Cinema (Lecce, Italy)
- Via Emilia Doc Festival 2014 (Reggio Emilia, Italy)
- CineMemoire (Nador, Morocco)
- Sofia International Film Festival (Bulgaria)
- Ischia Film Festival (Ischia, italy)
- Addis Abeba International Film Festival (Etiopia
TIMELINE
28 maggio 2013 – Una cinquantina di ambientalisti occupa pacificamente Gezi Park a Istanbul per proteggere uno dei pochi spazi verdi presenti nella parte europea della città. Il progetto sostenuto dal governo di Erdogan prevede la ricostruzione della Caserma ottomana Taksim, demolita nel 1940, per ospitare un grande centro commerciale, appartamenti e hotel di lusso.
30 maggio 2013 – La polizia effettua un primo blitz, ma i manifestanti lanciano on-line appelli di rinforzo e nella notte ai presenti si aggiungono altri manifestanti per campeggiare al Parco Gezi.
31 maggio 2013 – La polizia attacca i manifestanti con gas lacrimogeni e idranti, arrestando almeno 60 persone e ferendone oltre cento. L’azione di polizia riceve grande attenzione in Internet, soprattutto sui social media, provocando l’indignazione di moltissimi cittadini turchi. I manifestanti organizzati, riuniti in Istiklal Caddesi (Viale dell’indipendenza), vengono raggiunti da migliaia di altri cittadini nella notte del 31 maggio.
28/31 maggio 2015 – Due anni esatti sono trascorsi dalla nascita del movimento di Gezi Park. Oggi il movimento sembra essersi fermato per le forti pressioni esercitate dal governo Erdogan, diventato Presidente della Turchia lo scorso 10 agosto 2014. Ma per il movimento non è tutto perduto…
ÇAPULCU, VOICES FROM GEZI
Le voci: studenti, avvocati, architetti, giornalisti, attivisti; giovani e meno giovani; ricchi e poveri; incazzosi e gioiosi; coraggiosi e spaventati.
Le immagini: l’occupazione pacifica di Gezi Park, la gioia nell’opporsi a una scelta assurda; la violenza della repressione, lo sbigottimento nell’essere “violentati”; l’invenzione della protesta silenziosa, la moltitudine di piazza Taksim.
Le ragioni: la gentrificazione di Istanbul, un’islamizzazione che vieta il consumo di alcolici la sera, la limitazione alle libertà individuali, un potere sempre più sordo, la censura che ha provato a nascondere la protesta. La pluralità dei manifestanti, diversissimi tra loro, uniti in un’inaspettata alleanza contro gli abusi del potere.
ÇAPULCU: CIAPULLATORE (INGLESE: CHAPULLING)
Neologismo utilizzato durante le proteste di Gezi Park. Il termine deriva dal ricorso alla parola turca “çapulcu” (tradotto approssimativamente con “ladro”, “saccheggiatore” o “vagabondo”) pronunciata dal Primo ministro Erdoğan per stigmatizzare in maniera spregiativa i manifestanti. L’espressione è stata ben presto adottata e riadattata dai manifestanti e dagli attivisti on-line col nuovo signifcato di “attivista per i diritti della persona”. I manifestanti hanno ben presto deciso di riappropriarsi del termine, e cominciato a definire se stessi, çapulcu. In pochi giorni, il termine, che ha di solito un’accezione negativa, ne ha assunta una positiva, di auto-identificazione