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Il Dodicesimo Angelo di Og Mandino

Creato il 07 dicembre 2010 da Librointornoame
Il Dodicesimo Angelo di Og Mandino

Il Dodicesimo Angelo di Og Mandino


RIASSUNTO

John Harding era un uomo di grande successo, nato e cresciuto in una piccola città del New Hampshire, Boland. Finiti gli studi John si era spostato per lavorare e fare carriera, fino ad ottenere la presidenza della Millennium, la terza produttrice di programmi di computer del mondo e decise insieme alla moglie Sally e al piccolo Rick di tornare a vivere a Boland data la poca distanza dal nuovo posto di lavoro.

L'intera cittadina fu onorata e felice del ritorno degli Harding tanto da organizzare una festa in loro onore, Sally entusiasta dell'evento spinse il marito e il figlio a partecipare all'evento, che diede grande soddisfazione e piacere a tutti i partecipanti.

La signora Harding, era una persona adorabile e molto socevole, nonostante si fossero trasferiti da poco, si stava già organizzando per completare il prima possibile l'arredamento della loro casa per poter organizzare un party con tutti i cittadini.

Non molti giorni dopo la festa in loro onore, proprio quando sembrava andasse tutto a meraviglia, un incidente automobilistico coinvolse l'auto in cui viaggiavano Sally e il figlioletto, persero la vita entrambi. Per molto tempo dopo i funerali la vita di John si svolse fra il letto e lo studio, dove nel cassetto della scrivania una calibro 45 continuava ad attirare la sua attenzione e voltantà, volontà di farla finita.

In uno dei momenti in cui chiuso nello studio, distrutto dal dolore, teneva in mano l'arma, si sentì chiamare dalla finestra, era un suo vecchio amico Bill West, dopo tantissimi anni di lontananza saputa la notizia, nonostante qualche problema di salute, che gli aveva impedito di partecipare ai festeggiamenti di benvenuto di Boland, si era precipitato da lui. Almeno per il momento John dovette abbandonare il suo progetto, non voleva di certo testimoni, per cui fece accomodare Bill e dopo un caldo abbraccio si sedettero e Bill cercò di capire come stava il suo amico, informandolo nel contempo, della preoccupazione dei vicini che non lo vedevano in giro dal giorno del funerale, gli chiese della Millennium e John dovette comunicargli di aver presentato le dimissioni pochi giorni dopo il funerale, non si sentiva più all'altezza del compito, non sentiva più motivazioni neanche per alzarsi la mattina, figurarsi per dirigere una delle più importanti società dello Stato. John disse anche che tali dimissioni non furono accettate, gli fu invece concesso un permesso di quattro mesi, a Bill comunque non disse che lui non aveva intenzione di tornare, aveva ben altri progetti.

Bill, forse resosi conto delle reali condizioni psicologiche dell'amico gli chiese un favore, portarlo a fare un giro, John cercò di rifiutare ma l'insistenza fu tale che non si sentì di non fare un favore ad un amico. Andarono.

Buona parte del viaggio trascorse in silenzio, mentre Bill guidava e si dirigeva allo stadio della Little League di Boland, dove avevano giocato da ragazzini e dove il cuore di John iniziava a battere energicamente di emozione solo all'avvicinarvisi, scesero dall'auto e entrarono per rivivere i ricordi dei tanti momenti belli trascorsi in quel luogo.

John dopo anni di assenza notava i pochi cambiamenti, che erano avvenuti e riaffondava nelle emozioni di un tempo. Ma il favore che gli chiedeva l'amico non era solo questo giro in macchina, Bill gli propose di partecipare come allenatore alla prossima stagione che iniziava tra poche settimane. Come poteva impegnarsi in un momento del genere, mentre la sua mente era impegnata a progettare la sua stessa fine. Bill insistette ancora una volta e lo saluto lasciandogli tempo per decidere.

L'indomani, John, fu svegliato dal ruggito del tagliaerba di Bobby Compton, che settimanalmente sistemava il giardino, si precipitò fuori, si salutarono e Bobby lo informò della preoccupazione della signora Rose Kelley, assunta dalla moglie per le pulizie e che da giorni provava a chiamare senza esito, fu così che il sig. Harding decise di richiamarla e il giorno stesso la signora Rose venne a riordinare la casa.

Il dolore era sempre immenso ma qualche piccola cosa sembrava stesse cambiando e quando Bill il giorno delle selezioni passò da casa di John, quest'ultimo si fece trovare davanti alla porta per andare, anche se pensieri contraddittori gli affollavano la testa. Allo stadio ritrovò vecchie conoscenze e ne fece altre, i ragazzini si allenavano e cercavano di farsi notare, a Bill e John fu affidata la squadra degli Angeli e fu stabilita la data in cui ogni squadra avrebbe scelto i giocatori.


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