Smettiamola di nasconderci dietro un mouse e ammettiamolo: siamo presuntuosi, molto presuntuosi. Di più. Siamo pensatori tracotanti, superbi, saccenti. Siamo convinti di avere (sempre) ragione. Anzi, l'abbiamo, che diamine, non c'è discussione! E uno dei nostri massimi desideri, forse addirittura il più grande, è quello che il mondo si conformi al nostro pensiero, che dunque – avendo noi sempre ragione – corrisponde al massimo bene per l'intera umanità. Siamo dei benefattori, insomma, e c'è soltanto da esserci grati per la generosità disinteressata con cui dispensiamo la nostra magniloquente Verità.E per questo dobbiamo essere grati (anche) al Social Network per eccellenza, Mr. Facebook, nel quale il suo algoritmo (EdgeRank) fa' sì che i post degli amici visualizzati sul nostro newsfeed tendano a conformarsi ai nostri gusti. Facebook insomma non fa che aiutarci a mettere in pratica il principio consolatore del Daily Me già ipotizzato da Nicholas Negroponte nel 1995, ovvero quello di creare un quotidiano virtuale personalizzato sulle preferenze individuali. Il passo successivo è quello, praticato da molti di noi, di eliminare (bannare o togliere l'amicizia) i contatti che hanno idee politiche o sociali diametralmente opposte dalle nostre. Così succede che coloro che tenderanno a sinistra elimineranno i contatti che postano i busti di Mussolini, che inneggiano ai marò eroi, che condividono le foto delle felpe di Salvini, che non fanno altro che ripetere come dischi rotti che i migranti devono restarsene a casa loro e altrimenti bisogna rispedirli indietro, quando non addirittura sparagli; gli atei tenderanno a eliminare i contatti che postano le icone dei Santi, il pensiero del giorno di Papa Francesco, citazioni della Bibbia; gli omosessuali elimineranno gli omofobi; i creduloni di scie chimiche e vaccini autistici faranno fuori gli scettici e i cicappini oltranzisti; eccetera eccetera eccetera.
In questo modo avremo vinto la nostra personale battaglia perché vivremo (finalmente) nel mondo migliore che avevamo sempre desiderato, quel mondo intonato e accordato sulle nostre personali opinioni, un mondo privo di scontri, di discussioni, di diversità, di scomode diatribe e di pericolosi contrasti difficili da mediare. Un mondo omologato sul pensiero unico, il nostro, perché la dittatura è sempre un male terribile a meno che non sia la nostra, un mondo in cui potremo illuderci che sia il mondo a essersi conformato a noi e non il viceversa. Sarà addirittura un mondo in cui il compromesso non avrà più alcuna ragione d'essere e dunque nemmeno la democrazia, visto che mancherà completamente l'opposizione. Dovremo solo stare attenti a non mettere il naso fuori di casa.
