Chiara Corbella ha testimoniato con la sua esistenza che la vita va difesa fin dal grembo materno. Pur sapendo che avrebbe generato due bambini malformati, Chiara ha avuto il coraggio di portare avanti le gravidanze dopo le quali ha dovuto affrontare la morte dei figli. La sua serenità ha avuto qualcosa di celestiale, niente di umano: la sua determinazione nel portare avanti le gravidanze, pur sapendo che ciò che stava nel suo grembo era destinato a soffrire e ad affrontare la morte è una chiara protesta e condanna dell'aborto. Chiara, infatti, in una testimonianza afferma che, senza aver abortito, può ricordare con serenità intensa la nascita del figlio, nonostante esso sia stato chiamato immediatamente all'eternità: nessun rimpianto.... Alla fine, per difendere la vita del suo ultimo figlio, Francesco, Chiara, pur sapendo di essere ammalata di cancro, rinvia le cure per non danneggiare il feto e così scrive la sua "condanna a morte", ma si assicura l'entrata nell'eternità.
Sì, abbiamo bisogno di tali testimoni. Non si può tacere l'incontro con Dio! Giovani esistenze votate completamente a Dio.... Allora, chi può ancora dire che la generazione dei giovani di oggi è bruciata???Il Signore sembra voler comunicare al mondo che nonostante le brutture che avviliscono e scoraggiano, c'è del bene che rimane nascosto ma poi è pronto a scoppiare, a dare testimonianza.... Come per dire: i giovani di oggi non hanno tutti del marcio!





