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Nel mondo del libero mercato e della globalizzazione sono le grandi multinazionali le “padrone” del nostro sistema economico mondiale.
Le multinazionali hanno come unico interesse il profitto e per raggiungerlo attuano un massiccio sfruttamento della manodopera dei paesi più poveri del pianeta.
Esse si localizzano nei paesi più poveri per ottenere manodopera a bassissimo costo e una volta che i salari cominciano a “lievitare” si spostano in un altro luogo.
Le multinazionali oltre allo sfruttamento dei lavoratori provocano anche inquinamento all’ambiente. Inoltre alcune di esse, pur di realizzare guadagni spropositati, hanno messo in commercio sostanze nocive all’uomo oppure hanno usato sostanze chimiche, che poi si sono rivelate pericolose, nell’allevamento degli animali.
Le multinazionali “pensano” di essere al di sopra della legge e spesso non la rispettano per ottenere i propri scopi: esse spesso con grandi campagne pubblicitarie diffondono i loro messaggi e i loro prodotti e le masse sono attirate da tutto ciò.
L’economia globalizzata ormai è “schiava” delle multinazionali che la fanno da padrone e “dettano legge”.
C’è bisogno di una società meno globalizzata e più locale: valorizzare articoli e prodotti del luogo, andare a fare la spesa al mercato rionale o dal macellaio e dal panettiere di fiducia.
C’è bisogno di una società “frugale”, come dice Latouche e meno improntata alla crescita e alla globalizzazione.