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Il dono dei magi, di O. Henry

Creato il 24 dicembre 2014 da Almacattleya
La prima volta che seppi di questo racconto fu con una trasposizione animata.
Ero bambina e l'ho visto tramite una videocassetta dove c'era anche La Piccola Fiammiferaia
Quindi mi ha fatto ripiacere scoprirlo da grande.
La trasposizione animata riprende quasi fedelmente il racconto che appunto si chiama Il dono dei magi di O. Henry, pseudonimo di William Sidney Porter.
Il concetto finale di questo doppio sacrificio è stato trasposto molte volte e anche parodiato.
Il dono dei magi, di O. Henry  
Il dono dei magi, di O. Henry
Donare la cosa più preziosa per noi per far felice l'altro.
Okay, magari ci sarà qualcuno, con più o meno predisposizione da Grinch, che vedrà in tutto questo una smielataggine e poi penserà che adesso, di questi tempi, sarebbe sciocco fare una cosa del genere.E infatti mi sono immaginata un dialogo del genere tra i due protagonisti:
Della: "Come... come hai potuto??? Ti rendi conto che mi sono tagliata i miei bellissimi capelli per regalarti quella catena d'oro."Jim: "Oh sì certo. Adesso fai la drammatica..."Della: "I MIEI CAPELLI!!!!"Jim: "I tuoi capelli RICRESCONO!!! Invece il mio orologio è bello e perso."Della: "Ti rendi conto che ci vogliono anni per farli ricrescere come erano prima?!?"Jim: "Sì, ma intanto sai che i tuoi capelli ricrescono. Il mio orologio invece era un'eredità. Adesso mi immagino tutti i miei parenti che mi compaiono in sogno a maledirmi."Della: "Oh sì, adesso il povero Jim..."Jim: "Ehi, siamo poveri tutti e due!"Della: "...Adesso il POVERO Jim passerà notti insonni. E io invece ogni volta che mi guarderò allo specchio, saprò che la prossima volta che avrò i capelli così lunghi sarò tanto più vicina alla morte."
Insomma, un dialogo a non finire dove ognuno cercherà di passare per la vera vittima, per quella che ha perso di più.
Ne vale la pena?
Certe volte mi sono presa delle cose pensando prima a me e poi ho pensato a una persona specifica. Oggetti specifici che mi piacevano molto che poi ho donato a queste persone perché sapevo che ne sarebbero stati felici.Altre volte ho regalato delle mie cose a degli amici perché a loro piacevano molto.E queste due cose non solo a Natale. Il fatto è che alcune volte, col senno di poi, mi sono pentita perché poi con alcune di queste persone ho rotto i legami.Questo però non mi ha impedito di rifarlo però prima ci penso e ripenso.Ma in quel momento non puoi immaginare cosa accadrà in futuro, se con quella persona sarai ancora amica. (Se poi è la persona con la quale desideri condividere la tua vita, la questione si fa appunto più ardua)Ovviamente quando ho donato quell'oggetto, non desidero far passare il mio "sacrificio" come qualcosa di dovuto, come qualcosa di cui aspetto qualcosa in cambio.Si dice appunto "Basta il pensiero." però questo pensiero deve essere sentito e non un "Ti regalo qualcosa così mi libero subito il pensiero."E poi il regalo natalizio così come quello di compleanno lo vedo come un'ulteriore testimonianza d'affetto, come un "Grazie per essere mio amico."Infine, quanti hanno fatto dei regali anche senza un'occasione specifica, un regalo che per quella persona è inatteso. Il bello è che poi quella persona a volte pensa: "Che cosa si festeggia?" Oppure che il regalo inatteso serva solo per scusarsi di qualcosa di sbagliato.
Mi sembra una tale riduzione del concetto di regalo. Anzi, di dono.
Detto ciò vi auguro un felice Natale.
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di Lisbeth Zwerger
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Un Natale che sia sentito, che lo passiate con le persone più care e con quelle che amate non solo a Natale.

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