V. M. Giambanco
V.M. Giambanco è nata a Roma ed è cresciuta a Firenze e a Milano. Dopo la maturità classica si è trasferita in Inghilterra, dove si è laureata in Inglese e Teatro.
Ha lavorato per anni come assistente al montaggio cinematografico, collaborando alla realizzazione di film come Donnie Brasco e Quattro matrimoni ed un funerale.
Il dono del buio è il suo primo romanzo e, prima ancora di essere pubblicato, è già divenuto un vero e proprio caso editoriale. Attualmente vive a Londra.
Sito: http://www.ildonodelbuio.com/
Titolo: Il Dono del buio
Autore: G. M. Giambanco
Serie: //
Edito da: Nord (Collana: Narrativa Nord)
Prezzo: 17,60 €
Genere: Thriller, Poliziesco
Pagine: 470 p.
Voto:
Trama: Seattle, 1985. È la paura che gli dà la forza di correre. Il piccolo John Cameron non sente né la fame né il freddo e nemmeno si accorge di avere le braccia coperte di sangue. John sa soltanto che deve attraversare il bosco, nel buio. Solo così potrà chiedere aiuto per il suo amico James Sinclair. Solo così potrà salvare quello che rimane della sua innocenza…
Seattle, oggi. Gli occhi bendati, le mani legate e una croce sulla fronte tracciata col sangue: è in questa macabra posa che il detective Alice Madison trova i cadaveri di James Sinclair e della sua famiglia, trucidati nella loro casa. Dalle prove rinvenute sembra che il colpevole sia John Cameron, un criminale sospettato di numerosi altri delitti. Ma per Madison i conti non tornano: perché John Cameron avrebbe ucciso il suo amico d’infanzia? Perché avrebbe dovuto odiare proprio la persona con cui aveva condiviso un’esperienza devastante? C’è qualcosa di oscuro dietro quegli omicidi, qualcosa che affonda le radici nel buio di quella notte di venticinque anni prima, quando la polizia aveva salvato i due ragazzini, senza riuscire però ad arrestare i rapitori. Per scoprire la verità, Madison dovrà entrare in sintonia con l’assassino e accettare che quando si volge lo sguardo verso un abisso di tenebra, anche la tenebra guarda dentro di noi.
Non c’è luce senza il buio: lo sa bene la protagonista di questo straordinario romanzo d’esordio che, in un implacabile susseguirsi di sorprese e colpi di scena, ci conduce nei meandri più nascosti dell’animo umano. Madison è sopravvissuta a un’adolescenza segnata dal dolore ma, per fermare un assassino gelido come le nostre paure più profonde, sarà costretta a scendere di nuovo nel cuore dell’oscurità. E noi con lei. Perché bisogna «vedere» il buio per arrivare a riconoscere la luce.
Recensione
di Simog55
Per inseguire la luce della verità devi entrare nelle tenebre.
Avete presente la favola di Pollicino? Quella favola dove un bambino, portato via dalla sua famiglia, per ritrovare la strada di casa lascia cadere un sassolino alla volta che avrebbe poi ritrovato e seguito all’inverso per poter riabbracciare i suoi genitori? Ecco, in questo poliziesco l’autrice si comporta come Pollicino… “semina” un indizio, un particolare alla volta e piano piano, prendendoci per mano, ci fa avvicinare alla comprensione di una storia complessa e piena di dolore iniziata tanti anni fa.
All’inizio confesso di aver fatto un po’ fatica a tenere a mente i tanti personaggi che intervengono sulla scena, tanti nomi con poche spiegazioni per identificarli; abbiamo anche due chiavi temporali nel racconto che, non sempre, sono chiare ad una prima lettura… mancano insomma dei riferimenti chiari per “incasellare” le situazioni. Una volta, però, che iniziamo a riconoscere i vari “attori” e ci immergiamo nella storia, tutto passa in secondo piano perché rimaniamo affascinati dal complesso intrico di situazioni che la Giambanco ci propone.
Il primo piano temporale riguarda un rapimento, per la precisione il rapimento di tre bambini nel lontano 1985, ed è così che conosciamo uno dei protagonisti principali del libro, John Cameron, mentre corre a perdifiato nella notte a dispetto della sua paura…
A distanza di 27 anni, ai giorni nostri, veniamo catapultati in una scena del crimine spaventosa: una famiglia intera, padre, madre e due bambini, sono stati uccisi nella loro casa e tutto fa pensare ad un rituale perché sono stati “sistemati” accuratamente in posa sopra un letto e sulla fronte hanno una croce scritta con il sangue: una visione raccapricciante. Tutti gli indizi e le prove conducono solo verso una direzione: John Cameron, legato all’ucciso da una lunghissima amicizia che ha le proprie radici addirittura in un lontano rapimento ai danni di tre bambini…
Una delle incaricate delle indagini è una giovane detective, Alice Madison, una donna che ha avuto un’infanzia difficile e che si porta nel cuore e nella mente cicatrici profonde. Madison “vive” il suo essere una poliziotta come una missione, lei ha la sua ragione d’essere nel consegnare alla giustizia questi delinquenti che si macchiano di crimini efferati e per questo è disposta a non avere una vita privata: nulla è più importante che fare questo lavoro e farlo bene!
Tutto però è troppo perfetto. Tutto è troppo semplice. La vita non lo è mai e tanto meno le persone. Madison inizierà a porsi delle domande, d’altra parte lei è molto brava a “calarsi” nella mente dei criminali, e piano piano inizierà a dispiegarsi davanti ai suoi occhi una storia e delle motivazioni che si intrecceranno in modo indissolubile con i fatti accaduti nel passato.
Nulla è come appare e come sembra.
Madison dovrà fare delle scelte difficili e si ritroverà a lottare contro un assassino per il quale la vita umana è solo un mezzo per raggiungere un fine: il suo. Tutto e tutti sono sacrificabili.
Riuscirà Madison a tenere duro in questa lotta contro il tempo e contro tutti? Riuscirà a rimanere lucida ed a riconoscere la verità in una oscurità che sembra partorire solo mostruosità?
Personaggi ad alto tasso drammatico, situazioni intricate ed a scatola cinese: c’è sempre un’altra verità dietro a quella conosciuta, una trama veramente avvincente, credibile e piena di colpi di scena.
Ho apprezzato questo thriller che lascia con il fiato in sospeso fino all’ultima parola e, se consideriamo che questo è il primo libro di questa scrittrice, il risultato è sicuramente positivo. Gli unici appunti che posso fare, chiaramente a titolo personale, sono un modo di scrivere che non stimola empatia con la protagonista (io mi sono ritrovata più in sintonia con Cameron (!) che non con lei) ed una vaghezza iniziale (ma forse voluta dalla Giambanco) nella collocazione temporale dei fatti. Riconosco però che, mano a mano che avanzavo nella lettura, tutto è passato in secondo piano rispetto all’interesse suscitato dalla trama che mi ha veramente “catturata”.
Un libro che consiglio agli amanti delle storie poliziesche non banali, storie dove il bene lotta contro il male ma la vittoria lascia sempre l’amaro in bocca, storie dove ci sono il bianco ed il nero ma anche tanto tanto grigio come nella vita vera.
Autore articolo: Simog55
Sono Simona e, con l'esclusione dei miei primi sei anni di vita, la passione che non mi ha mai abbandonato è quella della lettura. Partendo dalle favole, sono passata alla fantascienza, al fantasy, ai thriller, gialli, romance, urban fantasy, religione, psicologia. Ancora oggi leggo fumetti, manga e vado matta per i cartoni animati e gli anime. Sono la più grande del gruppo ma..... solo per l'anagrafe, per il resto mi sento una bimba curiosa di tutto!
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