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Il dono del presente

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 11 ottobre 2012  Autore: Simone Lorenzi

Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente, è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro, che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.Il dono del presente

La frase citata è del massimo esponente spirituale del buddhismo tibetano nonchè più alta autorità teocratica del Tibet il cui nome completo è Jetsun Jamphel Ngawang Lobsang Yeshe Tenzin Gyatso, ovvero “Sacro Signore, Gloria gentile, Compassionevole, Difensore della fede, Oceano di saggezza”. Premio Nobel per la pace nel 1989… meglio conosciuto come Sua Santità il XIV Dalai Lama. Il nome è sicuramente lungo ma direi che si adatta bene alla persona che lo porta.

Come meglio si può definire un uomo esiliato dalla sua terra che gira il mondo al fine di difendere e diffondere gli usi, i costumi, il credo della sua terra se non “Difensore della fede”? Come si possono definire le sue illuminanti parole se non “Oceano di saggezza”? E infine quale migliore appellativo di “Gloria Gentile e Compassionevole” si può attribuire ad un premio nobel per la pace che predica e pratica la non violenza in tutte le sue forme (non mangia carne per non arrecare violenza agli animali ad esempio)?

Meditare e fare nostre le sue parole può essere un modo per dare una svolta in positivo alla nostra vita. Certo sono consapevole che non è possibile vivere alla giornata. Non possiamo non guardare al futuro poiché le nostre giornate sono pensate in vista di avvenimenti futuri (studiare per un esame, lavorare per costruire una famiglia, ecc..). Perché non provare a vivere il presente in funzione del futuro, ma in maniera diversa. Senza farci dominare e schiacciare da esso, tra mille dubbi tra mille “se…”. Poniamoci giustamente degli obiettivi da raggiungere e senza pensare a quello che il futuro ci riserva (sarà quel che sarà diceva una famosa canzone) ogni giorno costruiamo, lavoriamo per raggiungerli… godendosi il lavoro svolto poco per volta, senza rimuginare su ciò che non è stato fatto o affliggersi perchè potevamo farlo in maniera diversa. Lavorando oggi costruiamo il domani che vogliamo vedere. Impegnandoci oggi plasmiamo il nostro destino.

Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.

(Sua Santità Tenzin Gyatso – XIV Dalai Lama)

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