Magazine Cinema

Il dono di Ilùvatar

Creato il 26 agosto 2011 da Patrizia Poli @tartina

Se l’Anello rappresenta la propria individualità, nessuno può avere la forza di gettarlo via di propria iniziativa.

Ecco perché Frodo, proprio sull’orlo della voragine di Sammath Naur, dove è giunto dopo aver lottato per un anno intero, decide di non fare ciò per cui vi si è recato e di tenersi l’Anello. La caduta di Frodo è un momento fondamentale nell’economia del romanzo. Nessuno avrebbe potuto fare più di Frodo e Tolkien lo sa.  E’ per questo che, sulla cima di Monte Fato, quando tutto ciò che era umanamente possibile fare è stato fatto, la provvidenza interviene sotto forma di Gollum.

Frodo rappresenta l’uomo comune attaccato alla propria individualità.  Egli non può gettare via spontaneamente l’Anello dell’io. Anche per il più fervente dei cattolici, infatti

“the self is our only known life.”(R.A.Zimbardo)

Perché mai dovrebbe un uomo rinunciare alla propria individualità quando non sa se, di là da essa, vi sia veramente qualcosa per cui valga la pena lottare e sacrificarsi?

Perfino Gandalf il Bianco, l’inviato dei Valar, non conosce l’esito della battaglia contro Sauron, non sa, cioè, se effettivamente esiste un piano provvidenziale che ci riguarda.

L’Anello diventa anche un simbolo della continua tentazione alla sfiducia, al pessimismo, a rinchiudersi in se stesso, cui è sottoposto il cristiano.

Tolkien, pur presentando la provvidenza in atto, non ci offre, con la figura di Frodo, l’immagine di una fede incrollabile, bensì di un impegno morale costante ma privo di speranze.

“All right, Sam”, said Frodo.  “Lead me!  As long as you’ve got any hope left.  Mine is gone.”

Frodo è un ”cristiano” che, pur non mancando di “carità”, ha  perso ogni “fede ” e “speranza”.  Il cattolicissimo Tolkien vive in realtà un cattolicesimo problematico e sofferto. 

Ciò traspare anche dal modo in cui affronta il problema della morte nel Silmarillion e nelle appendici di The Lord of the Rings.  Risulta chiaro, infatti, che egli non ha ancora accettato l’idea della morte che, nel Silmarillion, diventa lo sgradito “dono” concesso da Ilùvatar soltanto alla razza umana.

continua…


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines