Quest'anno, perdipiù, si dibatte tra pensieri (lo ha già detto) scomposti e impertinenti: la scuola, l'altro mondo, il concorso, il dentista, i cascami (non sempre facili) della Neverland di settembre. Tutti la tirano, più o meno, per la giacchetta, e la 'povna (che vorrebbe invece tirarsi un poco indietro un po' da tutto, ridefinire gli spazi della sua attenzione e del suo tempo) trova talvolta difficile far comprendere - in primis a se stessa - il confine labile tra "indispensabile" e "disponibilità". Certo, la consolano le uscite e le chiacchiere con Viola, Papà Razzo e l'Altra, così come con la Scurza, il Ciccio, gli amici vicini - che la giuggiolano, la prendono sanamente per il culo, la ascoltano pazienti.
Ma la verità è che, forse più del solito, il suo mondo reale le sta stretto - consapevole che i suoi confini si affacciano su volti e su caratteri che tessono con forza l'ossatura dei suoi territori e dei suoi sogni; ma che, nella prosa della vita di sempre, si snodano, complessi e (per lei) quotidianamente irraggiungibili, tra qualche nazione (e continente) e le sue cento città.
Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età,
dopo l' estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità...
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità...