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Il doodle di Google è un video per i 93 anni di Saul Bass

Creato il 08 maggio 2013 da Franzrusso @franzrusso

Il doodle di Google oggi è davvero originale, come originale era Saul Bass, considerato tra i più grandi designer e grafici pubblicitari. Sulla homepage di Google oggi troviamo un video tributo per i suoi 93 anni

Il doodle di oggi sulla homepage di Google non è il classico scarabocchio che siamo abituati a vedere, ma è un video, un video originale come lo è stato appunto Saul Bass a cui è dedicato per i suoi 93 anni. Saul Bass è considerato tra i più grandi designer e grafici pubblicitari,  si dedicò a realizzare loghi per molte aziende come AT&T, United Airlines, Continental Airlines, Warner Communications, Quaker, Minolta. Per gli appassionati di grafica pubblicitaria Saul Bass è stato ed è ancora oggi grande fonte di ispirazione, anche perchè le sue creazioni, il suo modo di concepire e realizzare le sue opere sono ancora molto attuali. Nel doodle ritroviamo in sequenza molte delle sue creazioni e ovviamente con quei particolati font vediamo la scritta “Google”.

doodle google saul bass

Ma Saul Bass è famoso per i titoli di coda che realizzò per film celebri. Sono suoi i titoli per “Quando la moglie va in vacanza” e quelli per L’Uomo dal Braccio D’Oro che gli portò la notorietà internazionale.

Simboleggiare e Sintetizzare – Saul Bass

Le cose interessanti vengono fuori quando l’impulso creativo è alimentato da curiosità, libertà e intensità – Saul Bass

Ma Saul Bass continuò poi a lavorare con il cinema e continuò ad esercitare quella sua straordinaria capacità nel sintetizzare, come abbiamo letto sopra in una delle sue celebri frasi. E questa sua caratteristica è evidente in La donna che visse due volte (1958), Intrigo internazionale (1959) e Psyco (1960), straordinari film di Hitchcock, e anche in Spartacus (1960) di Stanley Kubrick. Per lo stesso Kubrick realizzò il poster di un altro celebre film, Shining.

L’invenzione iconografica di B. si caratterizzò sia come astrazione e arabesco metaforico, sia come occasione di divertito compendio delle peripezie narrative del film, per es. nelle deliziose metamorfosi animate dei titoli di Around the world in 80 days (1956; Il giro del mondo in 80 giorni) di Michael Anderson, oppure come fulminante figurazione capace di racchiudere il senso drammatico di un film, per es. nei titoli con la passeggiata inquietante del gatto nero che aprono Walk on the wild side (1962; Anime sporche) di Edward Dmytryk. Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta B. interruppe la sua attività di title designer per intensificare il lavoro di regista e produttore di cortometraggi, insieme alla moglie Elaine, lavoro già iniziato negli anni Sessanta. Solo alla fine degli anni Ottanta e poi negli anni Novanta B. ritornò a lavorare, ancora in collaborazione con la moglie, ai titoli di testa di film come Broadcast news (1987; Dentro la notizia) di James L. Brooks, Big (1988) di Penny Marshall, The war of the Roses (1989; La guerra dei Roses) di Danny De Vito, e negli ultimi anni soprattutto per i film di Scorsese. Da Goodfellas (1990; Quei bravi ragazzi), in cui i titoli diventano frecce ipercinetiche che solcano rombanti lo schermo, a Cape Fear (1991), in cui un enorme occhio spalancato sul terrore è fotografato in negativo con i colori alterati di un’immagine psichedelica, da The age of innocence (1993; L’età dell’innocenza), ove l’intrico e l’arabesco del merletto e della calligrafia si intersecano con il motivo tipico di B. del fiore che sboccia come in un’esplosione, fino all’exploit, realizzato nell’anno della sua scomparsa, dei titoli di Casino (1995), in cui i motivi del volo e della caduta, delle fiamme e delle esplosioni, della silhouette e dei colori che trasmutano in luci sembrano la sintesi esemplare di tutta la sua carriera al servizio dell’immagine cinematografica. (Enciclopedia del Cinema, Treccani).

 

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