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Il doodle di Google per la Giornata Mondiale dell’Infanzia

Creato il 20 novembre 2012 da Franzrusso @franzrusso

Doodle particolare quello di oggi sula homepage di Google. Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia e il popolare motore di ricerca la ricorda con un doodle che ritrae un momento di felicità

Giornata Mondiale dell’Infanzia oggi e Google, così coem fece già due anni fa, ricorda la data con un doodle sulla homepage che ritrae uno spettacolino per bambini.

La data del 20 Novembre ricorre in quanto la Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia venne approvata proprio in questa data del 1989, 23 anni fa. Ratificata da tutti paesi del mondo, solo due ancora non lo hanno fatto: Somalia e Usa. E da quando Obama è diventato presidente degli Stati Uniti, già dal 2008, non sono mancati i continui appelli a procedere alla ratifica della Convenzione.

Articolo 2 Divieto di discriminazione Tutti i bambini sono uguali. I governi si impegnano a garantire in qualsiasi momento i diritti a tutti i bambini, anche se
  • provengono da un altro paese
  • hanno un altro colore di pelle 
  • sono di sesso diverso
  • parlano un’altra lingua
  • credono in un altro Dio o non credono in nessun Dio
  • hanno genitori che pensano in modo differente dai tuoi, sono più o meno ricchi di te
  • sono handicappati

(da La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia spiegata ai bambini)

E l’Art. 22 sottolinea un aspetto di stringente attualità. Proprio i recenti fatti di Gaza ripropongono al centro dell’attenzione che in eventi tragici come questi le vittime principali sono proprio i bambini che vanno protetti sempre e comunque,

Articolo 22 Bambini in fuga Ci sono bambini che devono abbandonare il loro paese. Scappano dalla guerra, dalla fame, dal bisogno. Talvolta devono fuggire da soli, altre volte sono accompagnati dalla mamma, dal papà o da altre persone. Nel nuovo paese, hanno diritto a una protezione e a un aiuto speciali. Le autorità cercano di scoprire dove vivono i loro genitori o parenti per ricongiungere la famiglia. Se questo non è possibile, i bambini profughi hanno gli stessi diritti dei bambini cresciuti nel paese d’accoglienza.

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