Classe 1973, autrice di romanzi fantasy dalle venature dark. Pubblica per diversi editori racconti fantasy, horror e di fantascienza. Editor, curatore di antologie, direttore del web-magazineFantasy Planet, direttore e curatore di collana per Lite-edition nonché direttore della Collana Gold per CIESSE Edizioni.
Sito: http://www.alexiabianchini.it/Titolo: Il “dopo Halloween”
Autore: Alexia Bianchini
Serie: //
Edito da: ST-Books
Prezzo: 0,00 € – Gratis
Genere: Narrativa breve, horror
Pagine: 3 p.
Voto:
Trama: Debby è una giovane studentessa che alla festa di Halloween è troppo fatta per rendersi conto di cosa stia facendo. Tra i sensi di colpa e l’alcol si risveglia con un morto fra le gambe… e il resto sarà molto, molto pauroso.
Recensione
di Debora
La confusione mentale regnava sovrana. Debby sbatté le palpebre per riprendersi. La droga che aveva usato la sera prima per sballarsi doveva essere davvero forte.
Con la recensione di questo racconto, noi di Sognando Leggendo vogliamo dare spazio ai giovani talenti italiani e farvi anche conoscere l’impegno di Scrittevolmente.com, che assieme a GDS Edizioni ha creato il marchio ST-Books. Grazie a loro possiamo gustarci gratis dei bellissimi racconti, e quello di Alexia Bianchini è uno di questi. Per dare un occhiata andate qui: http://st-books.org/.Eccomi dunque alle prese con un genere molto difficile da recensire a mio parere, la narrativa breve. Il racconto, scritto da un’autrice da me molto apprezzata, l’italianissima Alexia Bianchini, mi ha piacevolmente sorpreso e mi ha fatto amare un genere che io solitamente apprezzo poco; la brevità dei racconti mi mette ansia per il fatto che già so che nel giro di poco dovrò abbandonare i personaggi che incontro.
Dal titolo scelto dall’autrice, e anche dalla copertina caratterizzata dalla classica zucca di Halloween, subito capiamo e presagiamo come il racconto sia adatto per una notte dell’orrore, una notte di sangue. Nonostante la presenza di caratteristiche che alimentano le paure ancestrali del lettore – caratteristiche come quelle del buio e della morte, dei luoghi inesplorati o poco conosciuti – lo stile è ironico e sprezzante, e in un certo qual modo ci rilassa dopo la tensione accumulata.
A dispetto della brevità del racconto, dicevamo, la protagonista Debby è dipinta molto bene nella caratterizzazione psicologica. Troviamo infatti delle sue riflessioni su ciò che l’ha portata in quella situazione, ma anche su altri eventi, importanti per una ragazzina come lei. Alexia Bianchini ci rappresenta fin dalle prime righe la scena in cui si svolge la storia, e lo fa ricorrendo alla narrazione in terza persona e a delle descrizioni molto ricche. Ci fa addentrare nella vicenda poco per volta; dapprima incontriamo Debby, e siamo confusi insieme a lei, catapultati in un contesto poco chiaro e ammantato di mistero. Man mano veniamo poi introdotti in tutto ciò che la circonda ed abbiamo elementi in più per comprendere la situazione in cui si trova, grazie anche ad altri personaggi che appaiono nel racconto, come il suo amico Daniel.
Il lettore si sente disorientato assieme alla protagonista, che si è svegliata, dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, nel locale dove si era recata la sera prima. La frasi sono sempre molto brevi e incisive, e lasciano il segno. Poi, quando la storia prende piede e il lettore comincia a capire cosa si nasconde nella ragazza, anche lo stile dell’autrice si adatta; troviamo più dialoghi, e le spiegazioni fornite da Daniel servono soprattutto per arrivare alla soluzione finale, con l’agghiacciante scoperta. Nel corso della narrazione non mancano elementi horror, resi però molto soft dalla modalità di Alexia Bianchini, semplicemente geniale.