Il dopo primarie

Creato il 04 dicembre 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Dopo la vittoria delle primarie, è sempre il segreterio del PD al centro della scena informativa del TgLa7. Le conseguenze della nuova elezioni non riguardano solo il Pd e il centrosinistra, investono quasi allo stesso modo anche il centrodestra, per ragioni intuibili. Ne mettono in luce, come in uno specchio, l’impotenza e il quotidiano corto circuito.  Per effetto della vittoria si attende il ritorno di Berlusconi, per la sua sesta volta, anche se fino ad ora non ci sono segnali precisi che arrivano dal fronte del centro destra.  Mentre, statistiche alla mano, perdono quota e vanno K.O. l’Italia dei Valori e Udc. Uno scenario davvero insolito si è venuto a creare,  quasi all’improvviso, senza che nemmeno sia stata modificata la legge elettorale, ecco che la gamba di centrodestra collassa, mentre quella di sinistra trova la via per rinnovare bene o male la propria immagine e presentarsi agli elettori con maggiore credibilità. Si è creata un’asimmetria pericolosa, proprio nel momento in cui il vuoto viene colmato da un soggetto imprevedibile come il movimento anti-sistema di Grillo.

Al candidato premier dopo gli applausi e i festeggiamenti, ora spetta il compito di condurre l’italia fuori dal tunnel e disegnare le alleanze in vista delle elezioni politiche ovviamente cercando di recuperare quel 40% di eredità di Renzi per formare lo “squadrone”. Resta da capire come,  il segretario vincitore, avrà voglia di coinvolgere Renzi nel rinnovamento del partito, al di là delle belle parole di circostanza. “Renzi è stato un protagonista di questa bella avventura, ha messo energia, freschezza, una risorsacome siamo tutti in  questo grande squadrone” – dichiara il neoeletto – ai microfoni del telegiornale di Mentana.  Impresa non semplice, perché nonostrante le affermazioni buoniste e rassicuranti del sindaco di Firenze: ” Faccio i miei complimenti a Bersani, ha vinto nettamente, nessuna recriminazione sul risultato”, viene difficile credere di arginare l’arrivismo del giovane rottamatore e c’è da temere che la sua ambizione politica difficilmente lo farà collaborare alla vita politica di questa nuova sinistra. Dunque, le scorie di una battaglia combattuta dallo sfidante a colpi di rottamazione non saranno facili da smaltire. Mentre il terzo classificato Vendola con il suo contributo non dovrebbe dare del filo da torcere a Bersani che intanto, promette che il rinnovamento già cominciato continuerà, coinvolgendo una nuova generazione, sia pure affiancata da vecchi leoni con la dovuta esperienza.

Per ora, Bersani e il Pd godono di un evidente vantaggio mediatico e tattico. La  vittoria ha fatto scattare il nuovo onere, visto che l’ombra di Berlusconi  si staglia sullo sfondo rischiando di alimentare le posizioni conservatrici, producendo  un riflesso difensivo contro la pericolosa ondata comunista che si è abbattuta sull’Italia.  Con le primarie alle spalle, Bersani deve reggere per altri tre mesi, (mentre le altre coalizioni si posizioneranno), e dovrà trovare l’equilibrio tra alleanze e uomini che lo affiancheranno per presentarsi alle elezioni. ” È stata una splendida fase di democrazia, una bellissima avventura, la prossima, il governo, ma il governo del rinnovamento”, promette, proiettandosi verso l’obiettivo finale, Palalzzo Chigi.  Archiviata l’euforia della festa tra applausi e birra il futuro del Paese ora cade tutto sulle sue spalle, partendo dall’intento di non tradire lo spirito delle primarie.

Un Bersani più forte aleggia sinistramente sul nostro avvenire…


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