Il Dordoni ieri: “Polizia connivente e complice con i fascisti”

Creato il 26 gennaio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Eccolo qui il comunicato del centro sociale Dordoni di Cremona, del quale poco fa ha parlato Radio24 (il Sole 24 ore) perché è in programma giovedì il concerto dei 99Posse, Ed ecco apparire esplicitamente il conflitto: tra centro sociale e polizia, oltre che tra centro sociale e "fascisti". Due piani differenti vengono sovrapposti con una semplificazione da respingere. Le forze di polizia devono imporre la legge: solo un giudice può sentenziare una condanna. I problemi politici vanno affrontati e risolti mediante ruoli istituzioni conquistati tramite la ricerca del consenso. La lotta politica effettuata da gruppi organizzati fuori dalle istituzioni si trova a fare i conti con la polizia quand'è il caso. Nel comunicato la polizia viene accusata di complicità e connivenza con i "fascisti" che hanno aggredito la sede dello stesso centro sociale: "Connivenza" perché gli agenti avrebbero lasciato andare gli "aggressori" dopo che un componente del Dordoni, Emilio Visigalli, ha subito fratture multiple alla testa. Chi mai l'ha ridotto in condizioni simili, tanto che si trova in coma farmacologico all'ospedale Maggiore? Tocca dire che non si può giustiziare nessuno privatamente? Dopo questo comunicato, diffuso ieri, si sono pronunciati il sindacato di polizia Sap e poi Rifondazione comunista, con dei comunicati precedentemente pubblicati. La polizia viene accusata anche di avere difeso la sede di Casa Pound, benché sia stata messa in vendita prima che il corteo antifascista di sabato partisse. Sullo scontro davanti al Dordoni l'inchiesta è in corso, con indagati da una parte e dall'altra. Questo il link del comunicato del Sap.

Ieri, sabato 24 Gennaio, diecimila antifascisti hanno attraversato le vie di Cremona per ribadire la propria solidarietà ad Emilio ed ai militanti del centro sociale Dordoni aggrediti domenica pomeriggio fuori dallo spazio autogestito di via Mantova.

Il corteo si è mosso con determinazione verso la sede locale di CasaPound, da cui in questi ultimi mesi sono partite numerose aggressioni ai danni degli antifascisti/e cremonesi.

Sabato è stata data una risposta forte e chiara: chi tenta di uccidere un compagno ne paga le conseguenze!

Che cosa ci si poteva aspettare dopo la gravissima aggressione di domenica 18 gennaio, quando sessanta fascisti hanno lasciato in fin di vita Emilio, storico compagno del centro sociale, colpendolo ripetutamente con spranghe e calci in testa?

La polizia, connivente e complice con i fascisti, ha permesso domenica sera a sessanta assassini di andarsene indisturbati dopo il tentato omicidio premeditato e, successivamente, ha caricato il presidio di solidali accorsi sul posto dopo la diffusione della tragica notizia.

Dopo tutto ciò, che cosa ci si aspettava?

In migliaia si sono mossi uniti e compatti, con buona pace della questura che ha dichiarato una partecipazione di sole duemila persone, verso il covo fascista che da un anno a questa parte è il luogo da cui partono azioni squadriste ai danni di attivisti politici, migranti e studenti; sede che la polizia era schierata a difendere.

I fascisti di CasaPound che hanno tentato di ammazzare Emilio e la Polizia che ha permesso loro di compiere indisturbati il vile agguato sono i soli e unici responsabili della tensione che si è creata ieri a Cremona!

I danneggiamenti di banche e del comando della Polizia Locale, avvenuti sul finire del corteo, erano ampiamente evitabili; ma in un corteo di tali dimensioni non potevamo controllare tutto.

Dopo l'attacco premeditato e scientificamente organizzato di domenica pomeriggio al centro sociale Dordoni, con Emilio che ancora lotta per la vita in un letto d'ospedale, la rabbia nel corteo era tanta: i responsabili di tutto ciò rimangono gli assassini di CasaPound e la Questura di Cremona.

L'Antifascismo non è un vuoto rituale commemorativo, ma valore e pratica quotidiana: dai picchetti contro gli sfratti, nelle lotte contro lo sfruttamento e la miseria, fino alla giornata di ieri!

Un ulteriore abbraccio a Emilio e a tutta la sua famiglia!

#EmilioResisti

I compagni e le compagne del CSA DORDONI


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