La guerra come macchina inarrestabile, al di fuori di ogni controllo, interpretata dal genio inarrestabile, da quella camaleontica bomba a orologeria che è Peter Sellers. Ecco cos'è per me Il dottor Stranamore (1964, tit. or. Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb) di Stanley Kubrik. Film inadeguato a qualsiasi sintesi o etichetta, può rientrare nella categoria della satira, corrosiva quanto altre mai, e lo ricordi facilmente per un umorismo ora molto raffinato e astratto, quando non addirittura colto, nevrotico, al limite del demenziale. Oppure lo ricordi per la gratuità di quel personaggio eponimo, creazione di puro genio, con i suoi tic, con il viso spiritato, o piuttosto deturpato, dalla propria incontenibile esuberanza. Film-interprete o film-corrosione, Il dottor Stranamore si impossessa, come uno spirito, di tutto il cinema e dei suoi miti, perfino del modo di intendere personaggi e narrazione per immagini.Un'apocalissi più che un capolavoro.





