Diamo un'occhiata per la prima volta all'interessante ghost story di Square Enix ed Airtight Games
Presentato con un misterioso teaser trailer qualche mese fa e rivelato ufficialmente proprio in concomitanza con l'inizio dell'E3, Murdered: Soul Suspect è un titolo decisamente atipico per il panorama videoludico odierno: in un periodo infatti in cui l'attenzione generale di pubblico e sviluppatori è pesantemente sbilanciata nei confronti dei giochi d'azione, la produzione Square Enix va controcorrente, offrendo un gameplay incentrato quasi esclusivamente sull'esplorazione e la raccolta di indizi nel contesto di una trama poliziesca piuttosto singolare. Abbiamo potuto assistere ad una presentazione riguardante proprio i primi passi dell'avventura, vediamo dunque di che si tratta.
Fantasma col distintivo
Il gioco si apre nientemeno che con la morte dello stesso protagonista, il detective Ronan O'Connor, lanciato fuori da una finestra e poi finito con sette colpi di pistola da un misterioso killer:
divenuto un fantasma e finito nel cosiddetto Dusk, una sorta di limbo dove vagano gli spiriti che hanno ancora dei conti in sospeso con il mondo dei vivi, il nostro eroe dovrà dunque continuare il suo lavoro di investigatore cercando di scoprire l'identità e le motivazioni del suo assassino. I primi passi di effettivo gameplay si sono dunque compiuti proprio sulla scena del delitto, mentre i colleghi di Ronan (fra i quali anche suo fratello) cominciavano a raccogliere le prime prove. L'idea alla base di Murderd: Soul Suspect è quella di integrare le meccaniche classiche di un'indagine poliziesca con la particolare condizione spiritica del protagonista. Ronan può dunque analizzare tutti gli indizi che trova sul suo cammino -pur non potendoli effettivamente maneggiare, essendo un fantasma- ma rispetto ad un poliziotto normale ha anche la capacità di entrare nei corpi altrui per vedere ciò che le persone osservano (nell'esempio della demo lo abbiamo visto prendere possesso di un agente per scoprire cosa aveva scritto sul suo taccuino delle annotazioni), ascoltare i dialoghi che hanno con altri personaggi o persino influenzare i loro pensieri per ottenere informazioni direttamente dalle loro menti. Terminata la raccolta degli indizi, è venuto il momento di effettuare una deduzione, aspetto che verosimilmente avrà una grande importanza nel corso dell'avventura, visto che ha trovato spazio diverse volte nel corso della demo che abbiamo visto: sostanzialmente si tratta di scegliere la giusta serie di parole relative al caso che si è esaminato fornendo una coerente ricostruzione degli eventi, venendo premiati con un filmato che mostra come sono andate le cose. Murdered: Soul Suspect - Il trailer di annuncio dell'E3 2013 Dal momento che la presentazione era relativa ai primi minuti di gioco, le deduzioni mostrate apparivano davvero molto semplici da ricostruire, ma c'è da sperare che il livello di difficoltà si inasprisca man mano che le indagini vanno avanti. La demo è proseguita con Ronan che entrava nell'edificio dal quale era stato sbalzato fuori per cercare di ricostruire i movimenti del killer, un'occasione utile per illustrare altri elementi di gioco. Anzitutto, da buon fantasma, il protagonista può attraversare liberamente i muri interni delle case (quelli esterni invece no, per motivi di design mascherati con una certa furbizia da un espediente narrativo) ed agire su alcune apparecchiature elettroniche per causarne il malfunzionamento ed attirare l'attenzione dei vivi. Ronan non è però il solo abitante del Dusk, e nella presentazione lo abbiamo visto interagire con altri fantasmi per ottenere delle quest secondarie, ma anche confrontarsi con dei demoni tutt'altro che amichevoli: in questo caso, Murdered: Soul Suspect si appropria di meccaniche tipiche dei giochi stealth, con il protagonista che deve fuggire dai nemici, allontanarsi dal loro cono visivo e prenderli alle spalle per poterli sconfiggere. Oltre ad essere di dimensioni piuttosto vaste (lo scenario oggetto della demo era costituito da un edificio a quattro piani che secondo gli sviluppatori sarà il più piccolo di tutta l'avventura), l'ambiente di gioco si prospetta molto ricco di ulteriori dettagli da analizzare nel corso dell'indagine, come i cosiddetti Ghost Graffiti -il cui significato non ci è però stato volutamente descritto- ed i Memory Residue, letteralmente pezzi di ricordi visibili a Ronan che, se ricostruiti, consentono di avere ulteriori dettagli sul crimine. Insomma, considerando anche il buon impianto grafico, apprezzabile soprattutto per i modelli poligonali dei personaggi e per le loro animazioni facciali, Murder: Soul Suspect sembra un titolo che potrebbe davvero avere qualcosa da dire, posto che la storia ed il gameplay riescano a mantenersi interessanti per tutta la durata del gioco finale.