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Il dramma degli albini anche in Burundi

Creato il 23 febbraio 2016 da Marianna06

Albini-perseguitati-uccisi-stuprati-mutilati-per-fare-pozioni

E' notizia, di appena qualche giorno fa, dell'uccisione di una bambina albina in un villaggio del Burundi, alcuni chilometri  poco lontano dalla capitale Bujumbura.

La piccola non aveva che solo cinque anni.Un delitto, perciò, in piena regola.

Sappiamo che ,per ignoranza, i bambini nati albini vengono rifiutati molto spesso anche dalle loro stesse famiglie e allontanati da casa.

Mentre sono ricercati dai guaritori locali (leggi : stregoni), i quali utilizzano i resti di questi bambini, uccisi su commissione, per preparare pozioni  magiche da vendere a caro prezzo ai loro clienti. Oppure da fornire come amuleti scaccia-guai.

Un Paese come il Tanzania e qualche altro come il Malawi hanno redatto, tempo fa, leggi apposite per mettere fine al triste fenomeno e assicurare alla giustizia chi pratica questo genere di omicidi.

E' difficile ,comunque ,mettere fine a una certa mentalità (il riferimento è alle stesse famiglie degli albini), che si rifà talora a credenze ancestrali, tramandate di generazioni in generazioni.

Il problema è che manca in tutta l'Africa una seria educazione sull'argomento specie nei contesti meno acculturati come possono essere quelli  dei villaggi rurali.

Non è ancora chiaro alla gente che si tratta solo di una malattia, dovuta al basso livello di melanina nell'organismo.

Quando non si arriva al delitto,per gli albini ci sono come minimo ripetute persecuzioni ed è raro, per timore di pesanti ritorsioni (leggi : rappresaglie), che essi o le loro famiglie, qualora decidano di tenerli, portino i propri  casi in tribunale.

Qualcosa ultimamente si sta cercando di fare con il supporto di un'organizzazione  come "Under the sam sun" (Uss), di base in Canada e Tanzania, e la speranza è che l'obiettivo che essa si propone possa, per gradi,  essere centrato in tutta l'Africa.

Solo così si potrà mettere fine a delitti assurdi come questo di cui sopra e a tanti altri di cui  certo non abbiamo notizia ma che  ci sono stati e  purtroppo ci sono e ci saranno ancora. 

                  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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