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Il dramma della carta igienica

Creato il 06 febbraio 2015 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Torno per un momento a parlare delle mie fissazioni. Ne ho già scritto in passato, ogni tanto mi fisso inspiegabilmente su un prodotto o sulla ricerca di un determinato oggetto e non ce n’è per nessuno.

Non penso che sia da malati avere una marca preferita di carta igienica. Così come non penso sia da malati comprarne 20 confezioni quando è in offerta da Acqua & Sapone perché è l’unico posto in cui la vendono e il pacco da 12 rotoli in offerta a 3,90€ c’è per un periodo molto limitato di tempo. Nemmeno penso sia da malati scegliere la confezione in base ai colori dei rotoli, perché non mi piace quando i fiorellini sono tutti dello stesso colore, bisogna variare. Non penso sia da malati vivere nel terrore che prima o poi la carta igienica Nicky Fashion andrà fuori produzione e cielo come farò. Come facevo prima della Nicky Fashion? Davvero non ne ho idea. Da malati sarebbe girare con un rotolo di Nicky Fashion in borsa per usarla nei bagni fuori casa, ecco quello sarebbe da malati e infatti non lo faccio. Da malati sarebbe chiamare un animale o un figlio Nicky per omaggiare la carta igienica e infatti non l’ho ancora fatto. E sì si chiama davvero Nicky Fashion perché è molto fashion, è morbida e spessa (4 veli!), è goffrata con fiori, colibrì, farfalle e coccinelle e profuma delicatamente al talco. E sì mi rendo conto che è carta da culo ma è nei dettagli che si vede la psicopatia. E’ troppo semplice fare gli psicopatici e, che ne so, sgozzare degli scoiattoli, nossignore, avere una completa e totale devozione verso una particolare marca di carta igienica, questo sì che è difficile e pertanto segno di malattia mentale.

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