Manuel Vàsquez Montalbàn è uno di quei pochi scrittori al mondo che usa le parole come il lazo di un cowboy,ti aggancia dalla prima battuta e ti trascina nella sua fantasia, non riuscirai più a liberarti dalla corda, arrivato alla fine del libro ne cercherai un altro. Pepe Carvalho,investigatore privato, con il suo fido aiutante Josep Plegamans Betriu detto Biscuter viene assunto da una professoressa argentina ,Dorotea Samuelson, per ritrovare quella che fu l’amante del marito,Rocco Cavalcanti, un’affascinante chica argentina di nome Helga Muchnik ,attrice da tutti conosciuta col nome d’arte,Helga Singer, che aveva lasciato il suo paese in cerca di fortuna in Spagna, presentandosi agli agenti teatrali catalani come l’Emmanuelle argentina. Mentre Carvalho è alle prese con le bizze di Biscuter e le mezze verità di Dorotea, l’ispettore Lifante, poliziotto o semiologo?, ritrova nei pressi di Plaza Urquinaona,una fermata della metropolitana di Barcellona,il corpo senza vita di una barbona, chiamata “La Palita”;la povera donna è stata pugnalata con ferocia più volte al cuore.Celso Cifuentes,poliziotto e”barbonologo”, pensa subito ad un “regolamento di conti” fra miserabili, arresta e interroga ,Cayetano, barbone amante della Palita, ma durante l’interrogatorio emerge la vera identità della barbona. Quel corpo di donna obesa,devastato da anni di vita raminga , alcol e prostituzione appartiene a Helga Singer. Pepe Carvalho incontra Lifante, i due uomini sono decisi ad acciuffare l’assassino o gli assassini, all’inizio i loro sospetti si indirizzano proprio su Rocco Cavalcanti, ma quando anche quest’ultimo viene ritrovato morto,con la testa spappolata con una mazza da baseball, mentre strani uomini (servizi segreti argentini?) li seguono come ombre nei loro spostamenti, comprendono che la Palita era molto più di una barbona e molto meno di una grande attrice.Chi ha ucciso la bella di Buenos Aires e perchè? Si può ancora scoprire la Verità o bisogna accontentarsi di confezionarla?
“Passi la vita come un verme a percorrere il dritto di una foglia desideroso di scoprire cosa c’è dall’altro lato.Cosa c’è? Il rovescio.E come un verme ti trascini per vedere cosa c’è oltre il rovescio.Cosa c’è?Il dritto”. Kazantzakis detto Zorba il Greco.
Sylvia Kristel in Emmanuelle;1974
Si vive una volta soltanto bisogna imparare ad amare e a vivere quando ancora non è tardi per credere propizio il giorno a venire meno duro il selciato, meno buia la notte, incerta la tristezza, a volte bastano due pagine di un libro per credere eterna l’eternità, eterni i tuoi baci sempre tra il ricordo e la speranza.
Manuel Vàzquez Montalbàn da “Il desiderio e la rosa”