Il falso mito della sperimentazione animale – L’intervista

Creato il 12 novembre 2013 da Salvatore Cugliari

Un po’ di storia – Nel 1945, “le conoscenze mediche erano assai differenti da quelle che abbiamo oggi. La struttura del Dna non era ancora stata spiegata, la sintesi moderna dell’evoluzione era una teoria nuova di zecca” e si moriva per una semplice malattia virale. Al fine di trovare, all’epoca, il giusto intreccio chimico per creare “un proiettile magico (l’idea che per ogni malattia, o quanto meno per ogni malattia infettiva, esiste una sostanza chimica capace di interagire con il singolo sito responsabile della malattia, e quindi di curarla senza danneggiare il resto dell’organismo)”, cioè, la futura aspirina, nasce, appunto, la necessità di sperimentare su esseri simili agli individui umani, ovvero, sugli animali.

Una piccola sintesi – Oltre ad essere stata la terza più calda di sempre, l’estate appena passata è stata sopratutto per il mondo della ricerca biomedica italiana una stagione più che bollente. Dopo infatti le accese polemiche scatenate dall’approvazione alla Camera, lo scorso 31 luglio, della delega al Governo che recepisce, inasprendola, la Direttiva europea “Sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”, è stata lanciata una petizione popolare, chiamata “Stopvivisection”, che si poneva l’obbiettivo di raggiungere, entro il 1 novembre, 1 milione di firme (obbiettivo raggiunto) attraverso le quali chiederà alla Commissione europea l’abrogazione della Direttiva appena licenziata dagli stati membri e la presentazione di una “proposta finalizzata al definitivo superamento della sperimentazione animale”.

Gli animalisti – La Lav, associazione animalista pro-Stopvivisection, definisce la sperimentazione animale “un clamoroso errore metodologico” ed usa il termine vivisezione come sinonimo di sperimentazione animale poiché, secondo la Lav, evoca la realtà dei fatti. Come se non bastasse, sempre la Lav, insiste sul fatto che esistano “metodi alternativi” in grado di sostituire la sperimentazione.

A favore della sperimentazione – Dal versante opposto gli scienziati e tantissimi comitati a favore della sperimentazione affermano che l’applicazione del metodo scientifico sugli animali è, attualmente, “indispensabile” e che “sarebbero senz’altro pronti a rinunciare alla sperimentazione animale, se questa non fosse” inevitabile.

La mia opinione – Non sono assolutissimamente un esperto ma nell’ultimo periodo mi sono informato e ho letto centinaia di articoli e approfondimenti riguardanti l’argomento, grazie ai quali ho potuto farmi un’idea in merito. La sperimentazione animale, secondo il 96% degli scienziati (quindi non lo penso solo io, ma la maggior parte dell’universo scientifico), è utilissima per curare moltissime malattie, non solo per noi esseri umani, ma anche per i nostri amici animali. Molti superficiali e pochi informati sostengono che visto che la sperimentazione è una pratica medievale è da considerasi vecchia e inesatta. Niente di più errato! Esempio banalissimo: non è che se l’elettricità è stata scoperta nell’800 adesso è un’applicazione scientifica inutile. La sperimentazione è in continua evoluzione e gli scienziati cercano perennemente di usare sempre meno gli animali ma, per far ciò, c’è bisogno di farla evolvere questa benedetta sperimentazione. Gli animalisti vietando l’allevamento di primati, felini e cani per l’utilizzo sperimentale e opponendosi in questo barbaro modo alla sperimentazione non fanno altro che aumentare, a mio avviso, il malessere e lo stress dei loro amati (a me non sembra) animali.

La parola agli esperiti - Per approfondire più accuratamente e più dettagliatamente l’argomento mi sono rivolto a Pro-Test Italia che ha gentilmente accettato di rispondere ad alcune domande relative all’accesissima questione “sperimentazione animale”.

L’intervista

Che cos’è Pro-Test Italia? Quali sono i suoi ideali e per cosa si batte?

Pro-Test italia è un’associazione no-profit. Il nostro scopo è di contrastare la dilagante disinformazione che viene fatta sistematicamente sulla sperimentazione animale.

Negli ultimi anni sulla sperimentazione animale ne sono state dette tante: è stata paragonata alla vivisezione, è stata dipinta come una pratica indegna ed è stata messa in discussione, perfino, la validità scientifica del metodo. Vogliamo sfatare un falso mito e spiegare definitivamente cosa sia la sperimentazione animale sottolineando le differenze tra sperimentazione e vivisezione? Perché la sperimentazione è, attualmente, essenziale e molto importante?

Per vivisezione si intende un’esperimento nel quale l’animale viene (per l’appunto) sezionato da vivo, senza anestesia od analgesia. E’ vietata in europa da almeno 20 anni. Sono cose che si facevano ad inizio secolo.

Secondo la Lav (Lega Anti Vivisezione) esistono centinaia di metodi alternativi alla sperimentazione animale: i modelli informatici, le analisi chimiche, le indagini statistiche (come l’epidemiologia e la metanalisi), gli organi bioartificiali, i microchip al Dna e i microcircuiti con cellule umane. E così o non è così?

Purtroppo non è così. I metodi veramente alternativi sono pochissimi ed è obbligatorio utilizzarli, se esistono (lo prevede la normativa: direttiva n. 86/609/Cee , articolo 7, comma 2: “2. Si eviterà di eseguire un esperimento qualora per ottenere il risultato ricercato sia ragionevolmente e praticamente applicabile un altro metodo, scientificamente valido, che non implichi l’impiego di animali”). Alcuni di quelli citati (modelli informatici e analisi chimiche) sono metodi complementari, che comunque si utilizzano giornalmente, altri (epidemiologia e metanalisi) richiedono che il farmaco sia già commercializzato e richiedono quindi l’esposizione di migliaia o milioni di persone. Le ultime citate invece sono appena agli stadi iniziali di sviluppo e nessuno di questi ha ancora superato il processo di validazione (in poche parole, non siamo ancora nemmeno sicuri che “funzionino”).

Molti associano la sperimentazione animale a queste immagini. D’altronde come dargli torto? Cercando su Google la parola “sperimentazione animale”, nella sezione immagini, i primi risultati sono i seguenti qui riportati. Perché la sperimentazione tutt’ora, nel 2013, viene associata a queste tipologie di immagini? La colpa di tutto ciò è da ricercare solamente nei media o ci sono persone che hanno dei loschi interessi dietro per mentire e per far credere alla popolazione il falso rispetto alla sperimentazione?

La sperimentazione viene associata alle immagini truculente perché fanno “colpo”. Non è la prima volta che vengono utilizzate immagini false o decontestualizzate che vengono spacciate per “sperimentazione animale” (la seconda immagine, ad esempio, descrive un prelievo di sangue fatto in Cina). Per lo stesso motivo spesso vengono utilizzate immagini di scimmie, cani e gatti per rappresentare la realtà odierna della sperimentazione animale quando questi tre animali, tutti assieme, non arrivano a rappresentare nemmeno l’1% degli animali impiegati in europa a fini di ricerca. Purtroppo la popolazione è contraria alla SA (Sperimentazione Animale) solo se viene convinta che sia inutile e sia una tortura. Da qua l’uso scorretto di immagini. Evidentemente per alcune associazioni animaliste è più importante ottenere un risultato piuttosto che fare corretta informazione. Se ci siano dietro interessi economici non sta me a dirlo, ma i bilanci multimilionari di alcune associazioni animaliste potrebbero farlo supporre a qualcuno.

Il video spot di Stopvivisection afferma che “la sperimentazione animale è inaffidabile”, che “i nuovi test senza animali danno risposte ben più esaurienti”, che “la vivisezione non è progresso” e che la sperimentazione è una forma di (ndr) “tortura”. Cosa risponde a questo spot?

Vorrei rispondere con alcuni dati e con un video. Iniziamo con i dati:

  • 2.350.000 morti/anno in meno per il morbillo (grazie ai vaccini, sviluppati grazie alla SA)
  • 95% di sopravvivenza a 10 anni per la leucemia infantile, grazie alle terapie sviluppate grazie agli animali (40 anni fa non sopravviveva nessuno)
  • 100% di sopravvivenza per i malati di diabete insulina-dipendente, grazie alla scoperta dell’insulina (scoperta sui cani). 100 anni fa morivano tutti.

E non dimentichiamo trapianti, pacemaker, protesi e le migliaia di farmaci che ogni giorno salvano la vita a tanti dei nostri parente (genitori, fratelli e figli) e anche ai tanti nostri animali (anche le tecniche ed i farmaci veterinari sono derivati dalla SA). Dire che sia inaffidabile è sintomo di disinformazione (o di palese malafede).

Il video che vorrei far vedere, invece, è un video di uno soltanto dei risultati della SA. Una cosa assolutamente impossibile da fare senza l’utilizzo di un animale.

Cosa pensa dell’approvazione alla Camera, lo scorso 31 luglio, della delega al Governo che recepisce, inasprendola, la Direttiva europea “Sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”?

Gli emendamenti approvati corrono il rischio di distruggere buona parte della ricerca italiana, senza migliorare di nulla la condizione degli animali (anzi, peggiorandola, costringendoli a maggiori stress da viaggio)

Oltre a vietare l’allevamento di gatti, cani e primati il nuovo testo italiana sulla sperimentazione sancisce il divieto di utilizzare gli animali “per gli esperimenti bellici, per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d’abuso, negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche, ad eccezione dell’alta formazione dei medici e dei veterinari”. Ci può spiegare cosa siano gli xenotrapianti e cosa determinerà questo divieto?

Per xenotrapianto si intende il trapianto di cellule, tessuti o organi tra individui di specie diverse. Questo vuol dire cancellare la ricerca sulle valvole cardiache biologiche, sul cancro (dove si innestano cellule tumorali umane in topi) e anche promettenti ricerche che potrebbero risolvere definitivamente la carenza di organi da trapiantare, utilizzando xenoorgani (ad esempio organi umani cresciuti in maiale).

Cosa comporterà per i nostri scienziati dover richiedere primati, cani e felini dall’estero visto che la recente approvazione della Camera ne ha vietato l’allevamento in Italia?

Vuol dire aumentare i costi degli animali (la ricerca in italia già ha pochi fondi, questo li ridurrà ulteriormente) e aumentare lo stress degli animali, costringendoli a viaggi più lunghi.

Esistono ancora test cosmetici sugli animali?

No, non si sperimentano più i cosmetici su animale da Marzo 2013 (anche se in realtà non abbiamo i test alternativi che dovrebbero sostituire i test su animale).

Come possiamo aiutarvi in questa dura battaglia? Ci sono degli strumenti per sostenervi concretamente?

Se uno vuole dare una mano ha varie alternative:

  • Condividere i nostri post su Facebook: più gira la corretta informazione e più è difficile che la disinformazione attecchisca
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Ulteriori informazioni a riguardo sono disponibili sul nostro sito:

http://protestitalia.wordpress.com/

Il video – Per approfondire ulteriormente l’argomento, vi consiglio di guardare il video, relativo alla questione “sperimentazione animale”, del Grandissimo Dellimellow


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