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Il fantasma di Muntari

Creato il 26 febbraio 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

“Hanno falsato Milan-Juve!” urla stamattina il Corriere dello Sport.

Che è successo? La sfida tra le due contendenti allo scudetto è finita 1-1. Un pareggio che fa arrabbiare soprattutto i milanisti, che sull’1-0 si sono visti non assegnare un gol di Muntari che era dentro di almeno 20 centimetri. Così, mentre quelli del Milan si arrabbiano e parlano di campionato falsato, gli juventini usano come tesi difensiva quella dell’equilibrio: a Matri è stato annullato un gol che non era fuorigioco, dunque siamo pari.

Chi ha ragione?  Paradossalmente, possiamo dire chi ha torto: Sepp Blatter. Tempo fa su Linkiesta avevamo criticato l’ultima uscita del potente presidente della Fifa, che lo scorso ottobre aveva deciso di vietare l’uso di IPhone e Ipad in panchina. Un rifiuto sempre più netto e totale per la tecnologia che si può spiegare con la ormai famosa testata di Zidane a Materazzi nella finale mondiale del 2006. Il sogno di Blatter era quello di consegnare la Coppa del mondo al leggendario numero 10, alla sua ultima partita in carriera. Ma non fu la testata a rovinare tutto: fu il fatto che, non essendoci moviola in campo, l’arbitro decretò l’espulsione guardando il replay dell’episodio sui megaschermi dello stadio.

Da quel momento, Blatter ha inasprito la sua personale battaglia contro la tecnologia in campo. Costriungendo gli appassionati di calcio a sperare che non ci siano più gol fantasma che possano scippare la loro squadra di una marcatura regolare. L’episodio di ieri sera conferma ancora una volta che la tecnologia è necessaria. Il segretario della Uefa Michel Platini, visto il diktat di Blatter, sta cercando di ovviare al problema mettendo l’arbitro di linea dietro le porte nei match di Champions League. Ma il problema è proprio il ruolo dell’arbitro: la moviola in campo utilizzata per decidere se un fallo in area è rigore o meno rischia di delegittimarne il ruolo.

E allora, per il momento sarebbe opportuno estendere l’esperimento del quarto arbitro anche ai campionati nazionali, visto che Blatter si ostina a non introdurre la tecnologia. In attesa che lo svizzero passi la poltrona. «Il nostro obiettivo principale è quello di ridare credibilità alla Fifa», spiegava tempo fa Franz Beckenbauer, ex gloria della nazionale tedesco e ora memebro del governo mondiale del pallone. Il ‘Kaiser’ era presente nella finale mondiale del 1966, quella del gol fantasma più famoso della storia, assegnato all’Inghilterra contro la sua Germania.

All’epoca di tecnologia in campo non si poteva parlare. Ora non ci sono più scuse. A meno che Blatter, prima di andarsere, per risolvere la questione non ci regali un ultimo, immenso colpo di genio:

Il fantasma di Muntari


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