I fari mi suscitano grande tranquillità.
Fantastico di vedere il mare infinito dall’alto, le scale a chiocciola per salire su quelle torri, immagino la solitudine e la possibilità di essere aiutati da quel fascio di luce durante una traversata pericolosa col mare in tempesta e col rischio di arenarsi.
A San Vito il faro è un altro simbolo, si trova a un chilometro dal centro abitato (una breve passeggiata), immerso nella brulla campagna che sfocia sul mare roccioso. Fu costruito dai Borboni intorno al 1850 e poi negli anni a seguire ristrutturato e modernizzato, è bianco come la luce che proietta, una luce che indica la via, la cui assenza causò naufragi e incidenti ai nostri progenitori e conquistatori romani, fenici, arabi etc.
Chissà chi è oggi il guardiano di quel faro, immagino un vecchio e canuto uomo barbuto con cappello da marinaio, un pò eremita, un pò sognatore, non sarà sicuramente così, forse leggo troppi romanzi!