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'Il Fasano Siamo Noi' volta pagina dopo gli eventi di Gravina
Creato il 27 febbraio 2016 da Stefano Pagnozzi @StefPag82Si è tenuta la prima assemblea straordinaria alla luce della sentenza del giudice sportivo che ha colpito duramente l'immagine della nuova associazione di Donato Miccoli da osservatoriooggi.it
FASANO – Si attendeva con timore ed è giunta nel corso di questa settimana la sentenza del giudice sportivo per quello accaduto al termine della finale di Coppa Promozione sul terreno di gioco del “S. Vicino” di Gravina lo scorso 18 febbraio, dove al termine di novanta minuti equilibrati il campo aveva assegnato la vittoria all’Audace Cerignola che aveva appena sconfitto l’U.S. Città di Fasano 1-0.
Squalifica del “V. Curlo” fino al 30 giugno 2016 e restanti partite in casa da disputare su campo neutro e a porte chiuse per i biancazzurri di mister Laterza e per tutte le squadre del settore giovanile. Questa la punizione del Giudice Sportivo. Un forte pugno in pieno volto per squadra, città e per la neo associazione “Il Fasano Siamo Noi”, guidata da Antonio Carparelli e coordinata dall’avv. Stefano Narducci, associazione che ha aperto le porte dell’azionariato popolare a tutti coloro che, per un motivo o per un altro, hanno a cuore i colori calcistici del nostro Comune.
Una sentenza che poteva spezzare le gambe a chiunque, sia per il danno economico che provocherà sia per l’immagine dell’associazione che con lavoro instancabile sta diventando la nuova realtà del calcio a Fasano e sta entrando a punta di piedi nell’immaginario collettivo legato allo sport. La serata di ieri (25 febbraio) è stata l’ennesima risposta a tutti coloro che, fucile in mano, erano pronti a sparare contro la nuova realtà societaria alla luce di quello accaduto la scorsa settimana. Presso il palazzo “Pezzolla” a Fasano è stata convocata un’assemblea straordinaria di tutti i soci per iniziare la nuova “rivoluzione educativa” dell’associazione.
Un percorso in salita per conquistare una affidabilità troppo presto messa in discussione e perduta. Sin da subito, alla luce di quanto accaduto, tifosi e soci hanno posto l’accento sulla propria estraneità all’azione incresciosa di un singolo che è costata cara allo steward e tifoso vittima del lancio della bomba carta. Estraneità confermata nel momento in cui il giovane fasanese si è costituito a distanza di poche ore dal lancio del fumogeno-bomba presso l’Arma dei Carabinieri di Fasano. Un gesto ben poco utile ai fini della sentenza finale del giudice sportivo ma che sarà il trampolino di lancio per iniziare l’attenuazione delle responsabilità societarie e associative.
La società e l’associazione potranno muoversi presentando ricorso; ricorso che potrà soltanto diminuire la pena. Dalla serata di ieri è emerso che la vera lotta si giocherà prima di tutto a Fasano. Il gruppo organizzato dei tifosi si è già assunto le proprie responsabilità oggettive nel corso del primo tempo dell’ultima partita di campionato contro il Carovigno di domenica scorsa, chiudendo, così, il cerchio relativo alla tragica serata di coppa.
Dopo l’esito del ricorso, la palla passerà nuovamente in mano a tutti i soci pronti a voltar pagina attraverso eventi tesi ad avvicinare la gente, raccogliere fondi e rafforzare l’unione dell’associazione e di tutta la città di Fasano.