IL FASCINO DEL BANDITO
Circa due mesi fa è terminata su Sky quella che probabilmente è la migliore serie italiana televisiva se non di sempre, di certo degli ultimi trent’anni: Romanzo Criminale. Poiché è lontanissima dal romance, non vi parlerò ovviamente di questo serial, per quanto mi piacerebbe, ma solo di uno degli aspetti che più mi hanno colpito: il fascino del bandito. Non ho usato il termine criminale, per quanto sarebbe più indicato, perché il bandito è una figura più antica e da sempre presente, anche nell’immaginario femminile, sul quale esercita un fascino perenne che non conosce crisi. Al di là delle molte testimonianze che ci riporta la realtà, in letteratura ed al cinema sono innumerevoli gli esempi di eroine positive e “buone” che si innamorano del cattivo. Non un semplice bastardo alla Anne Stuart per intenderci, ma un eroe davvero negativo che compie azione riprovevoli e perlomeno immorali se non illegali. Nonostante il male di cui è testimone, la protagonista, come la spettatrice e la lettrice, è comunque inesorabilmente attratta da quest’uomo, che le entra in circolo come una droga da cui diviene dipendente e dalla quale fatica a liberarsi.
In Romanzo Criminale, uno dei sanguinari capi della terribile Banda della Magliana si chiama Freddo e nonostante sia un ladro e un assassino sogna una vita normale con una ragazza pulita e semplice, Roberta. Se quando si mettono insieme lei non sa chi Freddo sia veramente, il fatto di scoprirlo in seguito la allontana solo momentaneamente, perché, come si vede chiaramente dalla scena del video, l’appello accorato e la passione che lui le dimostra vincono le resistenze della ragione.
Egualmente, in Nemico pubblico la giovane Billie preferisce una vita pericolosa con il ricercato numero uno d’ America, John Dillinger, piuttosto che rinunciare all’intensità del loro amore per un' esistenza piatta e banale. Poco importa che Dillinger abbia il meraviglioso viso di Johnny Depp in questo film, quello vero non era certo così attraente ma Billie gli rimase accanto fino alla fine.
In Il Cavaliere oscuro, Rachel primo amore di Bruce Wayne è attratta e respinta al contempo dal suo doppio, Batman, un uomo che da la caccia ai criminali prima di tutto per combattere i propri demoni e che nell’usare metodi eccessivi che oltrepassano la legge, non solo non sente rimorso ma si esalta.
Sono donne comuni queste. Donne che hanno in parte il complesso della crocerossina e tuttavia dentro di loro bramano, in diversa misura, eccitazione, trasgressione, riscatto, avventura, che hanno anch’esse un lato oscuro, spesso negato o represso che proiettano e agiscono vicariamente attraverso i loro compagni pericolosi. Amanti che essendo sempre sul filo del rasoio, regalano attimi di assoluto come geometri o impiegati chiaramente non potrebbero. Che fanno battere il cuore più veloce, che sollecitano ad osare. Di poter finalmente infrangere tutta quella serie di regole e restrizioni che regolano le nostre giornate, e che per le donne risultano tuttora più restrittive.
Chi ha visto queste tre produzioni concorderà che non hanno lasciato indifferente anche la più coriacea delle donne solari, inducendola a sognare, almeno per un momento, di essere tra le braccia di questi anti-eroi. Con la sicurezza di poter tornare immediatamente ad una verità rassicurante e ben più tranquilla. Ma quell’attimo, ah quell’attimo…