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Il fascino enigmatico di Torino, nelle parole di Giuseppe Culicchia
Creato il 19 settembre 2015 da Gaetano61Ieri pomeriggio a Pordenonelegge è stata la volta, tra gli altri, di Giuseppe Culicchia, che ha presentato il suo "Torino è casa nostra" (Laterza) (qui), uscito dieci anni dopo il suo fortunato "Torino è casa mia", tenendo conto delle trasformazioni intervenute in una città all'apparenza distaccata, ma che ha ben nascosto un grande cuore, apertasi negli ultimi tempi ai turisti e alla "movida".
Tra gli episodi narrati da Culicchia che meglio rappresentano il carattere dei torinesi, c'è quello che riguarda lo stesso autore e un'altra persona che incrociava a scuola ai tempi del Liceo, con la quale non aveva mai scambiato una parola, ma che, casualmente, incontra anni dopo a Parigi durante una vacanza. Nella capitale francese i due si parlano, si dicono "come stai?", "anche tu a Parigi in ferie" etc., salvo poi, qualche settimana dopo, incontrandosi di nuovo a Torino, continuare a non parlarsi, esattamente come prima, come sempre, salvo la parentesi di Parigi.
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