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Il Fasciocomunista: al di là della solita retorica

Creato il 06 maggio 2013 da Lapisindomita

fasciocomunista-pennacchi“Il fasciocomunista” è un libro di Antonio Pennacchi, pubblicato nel 2003. Narra la storia di un ragazzo, Accio Benassi, che si trova a vivere durante gli anni ’60-’70 del Novecento. Il ragazzino vive il passaggio dell’Italia da prevalentemente agricola ad industriale, e tutti i cambiamenti che questo ha comportato. Nato in una famiglia modesta e numerosa viene messo in seminario dal padre che lo vuole prete; ne esce dopo poco tempo ed entra a far parte dei gruppi giovanili di destra, diventando il coordinatore della provincia di Latina. Fascista convinto, attivo e con molta voglia di fare organizza uno sciopero, compie molte scorribande, ed entra nel gruppo dei volontari di Arturo Michelini. Nel frattempo, costretto a fare una scuola che non gli piace e a lavorare d’estate, comincia a dubitare delle idee fasciste e ad un certo punto, viene cacciato dal partito.

Si avvicina al centro sociale di Latina grazie alla sorella Violetta e alla frequentazione di una ragazza di Milano, Francesca che ha idee comuniste e di cui si innamora. Inizia a frequentare la ragazza e a fare l’autostop tra Latina e Milano e racconta delle autostrade ancora poco frequentate e  la gentilezza dei vari automobilisti che gli danno un passaggio. Ad un certo punto entra il ’68 e la rivoluzione giovanile, ma per Accio è il 69 l’anno decisivo e decide di entrare nel gruppo dei Maoisti, impegnandosi per la rivoluzione.

Scritto in prima persona, il protagonista racconta un importante pezzo della storia italiana e ne svela le ipocrisie e gli inganni. Per esempio ad un certo punto riferisce cosa pensa Nastri di alcuni antifascisti: “Passavano i gerarchi di allora che adesso erano tutti antifascisti.(…) Me l’hanno insegnato loro-diceva-a essere fascista e poi quando si sono viste le brutte hanno cambiato bandiera.” 

Non riserva sconti neanche al Pci quando afferma “Il Pci, che diceva di stare dalla parte dei lavoratori, era però revisionista, non più comunista e rivoluzionario, stava pure lui- oggettivamente, come si diceva allora- dalla parte dello statu quo, inutile farci affidamento: controrivoluzionario, uno strumento pure lui al servizio dei padroni, da abbattere insieme a tutto il sistema”.

Un libro interessante, divertente, scritto con linguaggio colloquiale e simpatico, una lettura per chi vuole conoscere, al di là della solita retorica, un pezzo della nostra storia recente.

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Il Fasciocomunista: al di là della solita retorica by Beatrice Gricinella is licensed under a Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License.


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