Il Fato è un termine di origine latina (fatum, ovvero ciò che è detto) che originariamente indicava la decisione irrevocabile di un dio. In seguito fu usato per designare il Destino, figlio del Caos e della Notte, al quale nessuno, nemmeno gli dei, possono sottrarsi e di cui persino Giove non ne è che un mero esecutore in quanto determinato da necessità. Il dio Fato era immaginato cieco. Più tardi fu identificato con le Parche, dalle quali appunto dipendeva il destino degli uomini. Dal plurale della parola latina fatum, ovvero fata, derivano le moderne fate, in origine considerate dee del destino. Nel sesto libro dell’Eneide, la Sibillarivolgendosi a Palinuro attribuisce i fata agli dèi, forse perché esecutori dei loro dettami:
« Desine fata deum flecti sperare precando
(Cessa di sperare di cambiare i fati degli dèi con la preghiera) »
(Eneide, VI 376)