Con l’avvicinarsi del ritiro delle truppe da combattimento straniere dall’Afghanistan, Nuova Delhi è determinata ad aumentare il suo ruolo paese prostrato dal conflitto, malgrado le informazioni riguardanti un aumento del potere talebano. Mentre alcuni analisti evidenziano la minaccia talebana e propendono per una riduzione dell’impegno indiano in Afghanistan, l’India, a differenza del 1990, è lungi dal considerare “il ritiro” come una valida opzione. Inoltre, con una presenza statunitense a lungo termine che assicura l’attività di ricostruzione internazionale in Afghanistan, sarebbe difficile per i talebani ripetere le azioni compiute durante gli anni ‘90.
In questo momento l’India è dunque fiduciosa, si sta muovendo per un proseguimento dei suoi piani atti a fornire la necessaria formazione alle Forze di Sicurezza Nazionali Afghane con lo scopo di renderle idonee al combattimento. Garantire una facile e sicura transizione è la chiave per una maggiore stabilità politica dell’Afghanistan. La politica afghana dell’India è guidata dalle tematiche complementari rappresentate dalla stabilità e dallo sviluppo. Un Afghanistan stabile ha meno probabilità di trasformarsi in un santuario del terrorismo e porre minacce alla sicurezza dei paesi vicini. Per di più, l’India ha altri interessi geopolitici: l’Afghanistan può infatti fornirle il legame cruciale (via Iràn) con l’Asia Centrale. Dunque l’investimento indiano è volto a fornire un incisivo sostegno per lo sviluppo, convertibile poi in un capitale politico atto ad aumentare successivamente la propria influenza in Afghanistan.
L’India ha impegnato 2 miliardi di dollari in aiuti in Afghanistan. Alcuni progetti sono già stati attuati e altri sono in divenire. L’India ha proposto progetti di sviluppo comunitario dal valore di 100 milioni di dollari con la previsione di intraprenderli nelle 34 provincie dell’Afghanistan. Questi progetti verranno attuati nei seguenti settori: agricoltura, sanità, istruzione e sviluppo rurale. Saranno inoltre utilizzati per fornire formazione professionale, servizi igienico-sanitari e impianti di acqua potabile. Il numero di borse di studio per gli studenti afghani è stato elevato da un totale di 650 a 1.000 studenti all’anno. L’India ha anche in programma di destinare ulteriori 120 milioni di dollari per il progetto della diga di Salma, coprendo così l’aumentato costo causato dal ritardo nella realizzazione dei progetti. Questa diga non si è potuta terminare come da programma nel 2010 a causa del peggioramento della sicurezza nell’area, caratterizzata da frequenti scontri armati tra i talebani e il personale di sicurezza della struttura. Questo progetto è di vitale importanza: la diga genererà 52 MW di potenza e irrigherà 40.000 ettari di terreni agricoli toccando così in maniera tangibile la vita degli afghani.
Dopo una lunga attesa (e diverse riunioni), il governo Ahmadinejad ha finalmente approvato l’investimento indiano di 100 milioni di dollari per il porto di Chabahar. La questione è stata a lungo in sospeso a causa di ragioni politiche. Le relazioni indiane con l’Iràn sono tese per il voto dell’India presso l’AIEA. Inoltre, a causa delle sanzioni internazionali, l’India si trova attualmente in difficoltà nel pagare le importazioni di petrolio dall’Iràn. È in discussione l’idea secondo la quale la costruzione di strade e collegamenti per il trasporto permetterebbe all’India di pagare l’Iràn attraverso altri mezzi. Nonostante la pressione degli Stati Uniti, è negli interessi strategici dell’India investire nel porto di Chabahar come collegamento alternativo con l’Asia Centrale. Come riportato da alcuni media, l’India era interessata affinché l’Afghanistan entrasse a far parte di questo progetto di collegamento, mediante un accordo trilaterale a margine del vertice dei Paesi Non Allineati che si è tenuto a Tehran il 30-31 agosto 2012. Kabul non si è impegnata finora in questa proposta temendo una rappresaglia statunitense. Tuttavia, nel gennaio di quest’anno l’India ha rassicurato l’Iràn a proposito della prossima costruzione della parte mancante dei collegamenti stradali e ferroviari per congiungere l’Iràn all’Afghanistan e oltre. Ultimamente, alcuni studiosi afghani stanno proponendo un accordo trilaterale India-Iràn-Afghanistan sulla linea di alcuni accordi multilaterali che Kabul ha firmato con i suoi vicini. Ci sono anche le relazioni dei ministri degli esteri di questi tre paesi presentate durante gli incontri a New York nel 2010, nelle quali sono discusse le possibilità di avviare un tale meccanismo. Ma nessun progresso sembra possibile a causa delle pressioni degli Stati Uniti.
Non vi è alcun motivo per cui l’India non debba cooperare con l’Iràn per rendere la propria presenza in Afghanistan sostenibile. Dal momento che l’India aspira ad un ruolo più importante in Afghanistan, come previsto dall’accordo di partenariato strategico tra i due paesi, qualsiasi strategia per aumentare la sua presenza a Kabul deve necessariamente richiedere una stretta cooperazione con l’Iràn per un migliore accesso al territorio afghano attraverso Chabahar. Nonostante la pressione degli Stati Uniti, l’Afghanistan ha mantenuto i suoi legami con Tehran e ha recentemente ammesso di aver ricevuto un regolare aiuto economico da Tehran.
Se gli Stati Uniti vogliono che l’India svolga un ruolo più importante in Afghanistan dopo il 2014, coordinando i suoi sforzi con la comunità internazionale per stabilizzare l’Afghanistan, dovrebbero osservare in maniera pragmatica le relazioni dell’India con l’Iràn. Gli Stati Uniti sanno bene che il Pakistan si è rifiutato di fornire il transito terrestre all’India per commerciare o anche inviare generi di prima necessità in Afghanistan. Tenendo presente il fattore distanza e il tempo per inviare le merci in Afghanistan attraverso l’Iràn, l’India ha dovuto convertire il grano in biscotti fortificati per evitare che marcissero durante il trasporto. L’India ha poi dovuto spostare cinque mega trasformatori per il progetto della diga di Salma per via aerea. In questo modo l’Iràn rimane fondamentale per l’impegno dell’India in Afghanistan e Asia centrale.
Quindi, ci sono motivi validi per l’India per collaborare a stretto contatto con Tehran e fare della sua politica in Afghanistan un successo. In effetti, da un punto di vista pragmatico, India, Stati Uniti e Iràn hanno una convergenza d’interessi in Afghanistan e dovrebbero lavorare insieme per stabilizzare il paese. Tuttavia, invece di coordinare le loro politiche verso l’Afghanistan, Stati Uniti e Iràn sono impegnati in un confronto senza senso. L’Iràn vuole che gli Stati Uniti lascino l’Afghanistan, mentre gli Stati Uniti vogliono che l’Iràn stia lontano dal conflitto interno all’Afghanistan. In questo contesto, l’India ha opzioni limitate, ma deve lavorare con gli Stati Uniti per stabilizzare e ricostruire l’Afghanistan e, allo stesso tempo, deve avere rapporti di amicizia con l’Iràn per accedere nel paese attraverso il suo territorio al fine di sostenere i suoi legami con l’Afghanistan. L’India in Afghanistan ha in gioco i suoi interessi sulla sicurezza, come il mancato ritorno di un regime regressivo a Kabul, ed ha quindi bisogno di rimanere impegnata in Afghanistan al di là del ritiro delle forze straniere dal paese. Poiché nel frattempo la relazione tra India e Stati Uniti è maturata, il rapporto strategico dell’India con l’Iràn non dovrebbe danneggiare troppo Washington. Anche se lo facesse, dal momento che l’India non ha altra alternativa, Nuova Delhi non dovrebbe esitare a perseguire una politica indipendente dalle priorità degli Stati Uniti.
(Traduzione dall’inglese di Alessandro Di Liberto)