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“Il favoloso libro di Perle” di Thimotèe de Fombelle, Mondadori

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

“Il favoloso libro di Perle” di Thimotèe de Fombelle, MondadoriThimotèe de Fombelle ha già ampiamente dimostrato in passato, con le saghe di Tobia e di Vango - due opere da non perdere del panorama della narrativa per ragazzi - di essere un abile narratore e un geniale inventore di storie.
Sono tessuti narrativi ricchi e articolati quelli che riesce a dipanare sulle sue pagine, impreziositi da una prosa bella e curata. Un combinazione in grado di rendere difficilmente dimenticabili i racconti dei suoi libri, i quali hanno infatti vinto diversi premi, sia nella sua patria d'origine, la Francia, sia all'estero.

E' arrivato da poco in Italia "Il favoloso libro di Perle", pubblicato dalla casa editrice Mondadori nella preziosa collana Contemporanea, uno scaffale che si sta sempre più caratterizzando come collezione di gran pregio e spicco tra le proposte nazionali per bambini e ragazzi.

Una storia d'amore, una fiaba ma anche un romanzo a tratti storico, un libro di avventure, un tributo al potere dell'immaginazione e un invito a credere nella sua forza, come in quella della scrittura, della letteratura...tutto questo e molto di più è l'opera raffinata e originale dell'autore francese. Un racconto sostenuto da una trama fantasiosa ma solida, senza sbavature, caratterizzato da una struttura complessa ma abilmente resa agile, espresso in una prosa elegante, accurata ma limpida e affascinante.

De Fombelle riesce, forse ancora di più che in passato con altri suoi lavori, ad espandere le atmosfere del racconto fino a lasciarle invadere la realtà del lettore. A rapirlo, chiamandolo ad entrare pienamente nel suo mondo letterario, a metterlo in contatto emotivo e profondo con i personaggi. E' una storia avvolgente, densa quella che crea, nella quale chi legge viene risucchiato e, nonostante l'elaboratezza delle trama, non fa fatica ad orientarsi, pur con i molteplici scenari, il cambio di narratore, i salti, non solo temporali, ma anche di piano: da quello reale alla dimensione fantastica.

Proprio su quest'ultima si apre il racconto, nel momento in cui Olia, una fata, fugge disperata da una prigionia nel tentativo di salvare il suo amore, un ragazzo condannato alla morte. Chi sono i due amanti, quale è la terra dove si svolgono le vicende, chi sono i malvagi che si oppongono al loro amore e per quale motivo, se ci troviamo nel prologo, nell'epilogo o nel mezzo delle vicende...nulla è dato al lettore di sapere in un incipit che ha l'effetto scioccante e rapente di dipingere uno scenario ricco di fascino e costellarlo di domande.

E' per andare a caccia delle risposte - e nel frattempo trovare molte altre domande - che ci si tuffa nei capitoli che, uno dopo l'altro aprono diversi altri squarci. Come quello in cui un narratore in prima persona, presumibilmente collocato temporalmente ai nostri giorni, racconta di essersi perso in un bosco dopo una cocente delusione d'amore e, nel suo vagabondare smarrito, di essere incappato in una casa isolata, nella quale vivono due cani e il loro padrone. Quest'ultimo, uno strano personaggio, lo accoglie rudemente, silenziosamente ma in maniera ospitale e, mentre il ragazzo si riprende dalle sue disavventure, continua ad annotare strane cifre in grossi registri, circondato da un numero spropositato di valigie contenenti insoliti e stravaganti oggetti.

Chi è l'uomo misterioso della casa sul limitare del bosco? E in cosa consiste, che senso ha il suo tesoro?

Per capire tutto questo toccherà a noi leggere, come al misterioso narratore - scopriremo poi - scrivere, l'intera lunga storia di Ilian e Olia, un principe e una fata ripudiati dal loro mondo e ostacolati nel loro amore da un re crudele e un mago potente. Un racconto che non si accontenta del regno delle fiabe ma travalica nel nostro, dove i due innamorati sono esiliati ma impossibilitati da un sortilegio ad incontrarsi.

E' nella Parigi della seconda guerra mondiale che arriva, in una notte di tempesta, il giovane Ilian, letteralmente caduto dal cielo ed accolto amorevolmente dai coniugi ebrei Perle, artigiani confettieri della Maison Perle, una bottega dove si confezionano dolci e profumate toffolette, apprezzate dall'intera città.

Al principe senza regno non resta che adattarsi al mondo nuovo e strambo nel quale è piombato, accettare l'affetto di due quasi-genitori, prendere perfino il nome del loro figlio defunto, Joshua Perle, e con la sua identità andare in guerra, quando lo stato richiede che tutti vadano a combattere.

I capitoli si alternano: quelli che narrano la vicenda di Joshua - tra la guerra, i campi di prigionia, la resistenza e una vita da reinventare alla fine del conflitto, sempre col sogno e l'obiettivo di tornare nel regno per ricongiungersi col suo amore - e gli altri che riallacciano i fili della storia che ha portato Ilian all'esilio, ambientati nel mondo delle fiabe, dove re buoni e re malvagi, regine, fidi servitori, castelli, maghi, fate, incantesimi e battaglie fanno da protagonisti.

Raccontare "Il favoloso mondo di Perle" è difficile, perché ricche e complesse sono trama e costruzione. Farlo non sarebbe nemmeno un buon servizio per il lettore, sia perché rovinerebbe la sorpresa, sia perché banalizzerebbe un'opera, che vede parte del suo valore risiedere nell'abilità dell'autore nel rendere impeccabile l' articolato intreccio.

Vorrei solo chiudere questo mio sentito invito alla lettura evidenziando quanto bello, importante e potente sia una sorta di messaggio - o meglio, suggestione - che de Fombelle riesce a lanciare con le sue pagine e a far risuonare forte nell'anima di chi legge: credere nel potere degli universi letterari, difendere in noi la meraviglia generata dalle opere di immaginazione e lasciarla germogliare. Questi non sono peccati di ingenuità o inutili vezzi, ma grandi atti salvifici che ci aiutano a ri-vedere e rimaneggiare il reale, introducendo in esso la creatività e la fantasia, le vere armi che abbiamo per incidere e modificare il mondo.

Lo scrittore ci invita a non uccidere le fate, a credere nelle fiabe (citando Barrie) perché solo collegando i due mondi, il nostro e il loro, possiamo accedere ad una realtà piena, ricca di promesse e prodiga di possibilità.

(età consigliata: dai 13 anni)

“Il favoloso libro di Perle” di Thimotèe de Fombelle, Mondadori
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