
“Trattare con serietà le cose frivole e con leggerezza le cose gravi”. Questa frase può sembrare, banale, forse antiquata e retorica ma ha in sé un profondo senso di giustizia. Chi decide il valore di una cosa? Chi decide cosa può essere considerato frivolo? E chi scrive di cose frivole deve essere etichettato allo stesso modo? Credo che la sia scrittura sia una forma eccezionale di rivelazione umana, tutti noi siamo capaci di farlo fin dai tempi in cui la maestra ci dettava “La volpe e l’uva”, ma solo alcuni hanno quel “quid” in più che permette di far circolare nel cervello fiumi di parole dando vita ad una storia, un racconto, un intreccio.





