>Il fenomeno “Assange”" title=">>Il fenomeno “Assange”" />
Londra. Attivisti e manifestanti sotto l’ambasciata dell’Ecuador per Julian Assange, il fondatore di Wikileaks. L’Ecuador sfida il mondo occidentale e difende Assange, che è stato eletto a “paladino” della libertà di stampa. Un uomo rinchiuso in un palazzo e il mondo intero “che vuole la sua testa”.
Per il famoso regista inglese Ken Loach quella di Assange è una “battaglia per la democrazia” e quello di Wikileaks un “servizio pubblico”.
Anche Anonymous è lì a difenderlo con i suoi rappresentanti che si sono presentati in tanti e mascherati.
Presenze da tutte le parti del mondo per Assange e per quello che egli rappresenta.
Inoltre nel mondo del web (di tutto il mondo) l’appoggio ad Assange è enorme e tutto il mondo occidentale deve fare i conti con questo.
I media e le opinioni pubbliche dei vari paesi occidentali raccontano la notizia “in prima pagina” per la sua importanza “cruciale”.
Assange, al di la di come “finirà i suoi giorni”, è diventato già un simbolo e un icona della nostra società contemporanea: un “mito” che sarà presto anche strumentalizzato da tanti e ovunque.
Il caso Wikileaks-Assange nasce perchè forse si ha la percezione nel mondo, dovunque, che la libertà di stampa in realtà non esiste “scavalcata” come è ogni giorno dalla “manipolazione mediatica” della società dell’immagine.
Assange è un “eroe” per molti perchè ha fatto “emergere” quello che di solito è nascosto al di sotto: Wikileaks con le sue “rivelazioni” ha fatto “scorgere come stanno veramente le cose”.
Infatti il mondo reale è spesso “celato” dalla “chiacchiera mediatica” che a nulla serve se non a “stordirci” e a renderci passivi e impotenti.