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Il figlio di Hamas di Nadav Schirman in dvd

Creato il 04 febbraio 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Il figlio di Hamasplay video
  • Anno: 2014
  • Durata: 98'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Germania, Gran Bretagna, Israele
  • Regia: Nadav Schirman

L’operazione cinematografica di Nadav Schirman, Il figlio di Hamas – The green prince, si rivela dal punto di vista della tecnica  realizzativa assai interessante, nella misura in cui, assemblando immagini di repertorio e le straordinarie testimonianze dirette dei protagonisti, produce un effetto disorientante, dato che raramente in precedenza ci si era spinti così in là nel tentativo di ricostruire una storia che, per la sua estrema segretezza, era destinata a rimanere in un perenne oblio. Parliamo di una vicenda che vide intrecciarsi Hamas, il Movimento di Resistenza Palestinese, e lo Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna d’Israele, con un rapporto di collaborazione molto fitto – mai raggiunto in precedenza – tra Mosab Hassan Yousef, figlio di Sheikh Hassan Yousef, uno dei leader palestinesi, e Gonen Ben Yitzhak, l’agente che ‘reclutò’, questo è il termine utilizzato nel gergo degli addetti ai lavori, il giovane, e con cui proseguì, finché fu possibile, un’intensa collaborazione  atta a sventare e prevenire gli innumerevoli attacchi terroristici orditi ai danni di Israele.

Schirman riesce nel suo intento di far emergere l’intensità del lato emotivo dei soggetti coinvolti, cercando, dunque, di dirigere l’attenzione dello spettatore non solo sulle vicende politiche tristemente note, ma soprattutto sul rapporto difficilissimo instaurato, in cui Mosab era drammaticamente esposto al rischio di essere scoperto e immediatamente assassinato. L’iniziale, profondo odio che Mosab nutriva nei confronti degli israeliani, che gli avevano arrestato più volte il padre – ragione per cui un giorno decise di armarsi per vendicarsi -, dopo la presa di coscienza circa la violenza dei metodi usati da Hamas, che torturava a morte chiunque fosse solo sospettato di collaborazionismo, si ritorse contro i suoi stessi connazionali, che cercò di fermare in tutti i modi nel loro tentativo di mietere altre vittime.

Gonen Ben Yitzhak seppe coltivarsi assai bene il suo reclutato, ma il loro rapporto, dapprima esclusivamente orientato alla prevenzione degli attentati, e quindi al reperimento di più notizie possibili circa i singoli palestinesi coinvolti, divenne mano a mano sempre più cordiale, soprattutto in quanto l’agente israeliano ben comprendeva la difficilissima situazione in cui versava Mosab, continuamente costretto a mentire al padre, che pur amava, alla sua famiglia, al suo popolo, che, è inutile girarci intorno, aveva platealmente tradito. Dopo anni di questa insostenibile vita, Mosab decide di abbandonare tutto, e Gonen nel frattempo viene rimosso dal suo incarico, in quanto aveva più volte violato il protocollo per la gestione dei rapporti con il suo informatore. Ritroviamo Mosab negli Stati Uniti che, inizialmente, volevano espellerlo in quanto membro di Hamas, ma poi, con un secondo appello sospesero quel giudizio, permettendo al giovane palestinese di permanere nel loro territorio, in cui risiede a tutt’oggi. Gonen e Mosab si ritrovano in America, suggellando così un’amicizia profonda che li vide uniti in un contesto difficilissimo.

Il film è ispirato al libro Il figlio di Hamas dello stesso Mosab Hassan Yousef, e ha vinto il premio del pubblico al Sundance Film Festival.

Non si può omettere di registrare che il quadro complessivo che emerge dalla visione del film fornisce allo spettatore una prospettiva indubbiamente favorevole a Israele, e ciò potrà far storcere il naso a molti, compreso lo scrivente, anche se resta ferma la bontà di un’opera cinematografica che per la sua unicità è destinata a lasciare un segno nel panorama documentaristico contemporaneo.

Pubblicato da Wanted e distribuito da CG Entertainment, Il figlio di Hamas è disponibile in dvd con audio originale e sottotitoli in italiano. Da vedere.

Luca Biscontini

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