Vulva 3.0 – Questione di labbra, un documentario di Ulrike Zimmermann e Claudia Richarz. Cielo, ore 22,55.
le due registe alla Berlinale 2014
Di sicuro la proposta cinematografica più eccentrica di questa serata televisiva, nascosta tra le pieghe del palinsesto (blandamente) erotico di Cielo. Collocazione che lascerebbe pensare a un qualcosa di titillante, invece macché, trattasi di un documentario di teutonico rigore e serietà girato da due registe tedesche sull’organo genitale femminile, sulla sua anatomia e sulla sua mitologia, su come viene percepito dalle donne (e dagli uomini), sulle costruzioni culturale e anche le ossessione che vi si sono sedimentate intorno nel corso dei secoli, se non dei millenni: nel nostro Occidente e altrove. È il caso di ricordare, a chi ne diffidasse, che Vulva 3.0 è stato presentato l’anno scorso al festival di Berlino nella sezione Panorama Dokumente, il che è un marchio di garanzia e un sigillo di autorevolezza. Le due autrici, probabilmente con un background di esperienze femministe o comunque di impegno pro-femminile, mettono sotto accusa quello che, attraverso la pornografia e la trionfante glamourizzazione, si è imposto come l’attuale modello estetico della vagina. Talmente imperante e costrittivo da alimentare un fiorente settore di chirurgia-medicina estetica vaginale per ‘ricostruire’ e adattare, mediante bisturi o iniezioni di sostanze come il collagene, l’organo sessuale di un numero crescente di donne. Se questo è l’asse, ideologico e anche narrativo, del film, non mancano digressioni e divagazioni sul tema. Una photo-editor mostra come le immagini della vulva spesso siano ritoccate e ripulite, una storica delle medicina racconta come è cambiata la percezione della vagina e della stessa sessualità femminile dal Medioevo a oggi. Ovviamente e inevitabilmente si tocca il tema delle mutilazioni genitali in alcune aree islamiche. Vagina e arte: anche questa connessione è indagata, ricordando lavori come Balkan Erotic Epic di Marina Abramovich. Il docu originale terminava con le immagini alquanto splatter di un intervento chirurgico di riduzioni delle grandi labbra: sarà stato conservato nella versione televisiva di stasera? Cielo dà una durata di 70 minuti, la versione proiettata alla Berlinale era di 78. Ballano otto minuti.