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Vi siete mai domandati cosa potrebbe fare un moderno padre vichingo se durante un gelido inverno del Nord (Europa) gli comunicassero che il figlio è morto per errore? Semplice, da buon mammifero imbufalito, imbraccerebbe il fucile (quando a disposizione) altrimenti, dopo aver preso un bel respiro, riempirebbe di botte uno a uno tutti i responsabili! Esatto, il protagonista della nostra storia è un tipico PAPY sui 60 anni, norvegese nella compostezza e nella stazza, che si rifiuta di credere alla versione di comodo con cui la polizia liquida la morte prematura del figlio.
“Kraftidioten – In Order of Disappearance” ha diviso il pubblico (per fortuna in positivo): è la classica black comedy oppure il miglior thriller in stile revenge movie, in cui c’è un improvvisato giustiziere della notte in stile poliziesco americano anni ’70? Forse un po’ tutti e due: il regista ha, infatti, affiancato alla suspense crescente un tocco tutto suo, creando un film con un po’ meno action del solito ma più freddure (che mai diventano risate crasse). Scelta, che alla fine si ė rivelata vincente: al Friedrichstadt Palast gli applausi sono stati lunghi, le risate sono state fragorose e improvvise durante tutta la proiezione e al calar del sipario nessuno aveva voglia di alzarsi.
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La sceneggiatura ė solida e frizzante, i dialoghi sono ricolmi di ottimo black humor (il passaggio dedicato al rapporto tra good welfare e good weather è da lacrime agli occhi!), ma mai ci dimentichiamo di quella suspense che ci tiene attenti sino all’ultimo fotogramma. La risate ė quindi voluta, ma è accompagnata dal buonsenso di non cambiare registro in corso d’opera. È così che i nostri protagonisti, le nostre vittime, ci vengono presentate in un ordine preciso che non vi sveliamo perché è la prima di una serie di divertenti sorprese che si susseguiranno.
L’alchimia tra cast e regista è evidente, probabilmente è data anche dal fatto che Hans Petter Moland e il protagonista sono alla loro quarta collaborazione, e con un’amicizia alle spalle diventa anche più semplice chiedere a Skarsgård di guidare uno spazzaneve da 40 tonnellate su un set dove la temperatura può scendere a -20°C! Il problema è capire come abbiano fatto a rimanere seri mentre giravano alcune scene di un’ilarità incontenibile e come abbiano fatto a non congelare dato il gran numero di scene in esterni…
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“Krftidioten” è uno di quei film sicuramente esportabili, perfettamente assimilabile ad un intelligente Blockbuster e, in effetti, abbiamo atteso i titoli di coda per verificare se vi fosse lo zampino di qualche Studio hollywoodiano
Quindi il nostro voto è un bel 7 1/2. Sino a oggi il primo lavoro che riesce ad unire brillantezza, ottima fotografia e una solida trama. Nils (Stellan Skarsgård) è decisamente il papy dell’anno!Vissia Menza