Sembra una boutade ma non lo è: il finale di stagione della MotoGP è finito in parlamento per mano dell'onorevole Giuseppe Stefano Quintarelli.
Sono giorni molto particolari, ho fatto davvero fatica a trovare l'energia giusta per tornare a scrivere sul blog dopo quanto successo a Parigi, una strage che mi ha tolto la leggerezza necessaria per affrontare cronaca e news legate allo sport. Le immagini, i rumori, le testimonianze di quanto capitato a due passi da casa nostra sono ancora negli occhi e nelle orecchie di tutti e calamitano inevitabilmente l'attenzione globale; la mia inclusa.
Questo, finché non sono venuto a conoscenza della notizia data dall'agenzia di stampa Agipronews e che rivela che l'onorevole Giuseppe Stefano Quintarelli e altri deputati del Gruppo Misto, hanno avviato un'interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro dell'economia e delle finanze sul finale di stagione della MotoGP che ha visto trionfare Jorge Lorenzo, non senza polemiche. Innanzitutto è bene chiarire in cosa consista effettivamente un'interrogazione parlamentare: questa non è altro che la domanda che uno o più parlamentari rivolgono al governo tutto - ma può riguardare anche solo un singolo ministro - per ricevere informazioni circa la veridicità di un fatto o di una notizia; si richiede anche di essere aggiornati sui provvedimenti che il Governo intende adottare o ha già adottato nel merito.
Nella richiesta messa per iscritto in questo caso particolare viene chiesto di chiarire se " nella verifica costante dell'operato dei concessionari di gioco e nella mirata azione di contrasto all'irregolarità eseguita dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, siano state riscontrate, a partire dalla gara di Phillip Island del campionato mondiale MotoGP, anomalie nell'andamento delle scommesse riguardanti l'esito del campionato stesso".
Cosa poi curiosa, Giuseppe Stefano Quintarelli e compagnia hanno anche inserito nel testo, a suffragio della loro richiesta, le parole del neo campione del Mondo della MotoGP, Jorge Lorenzo, rilasciate nell'immediato dopo gara di Valencia: " Il momento più difficile è stato vedere Pedrosa avvicinarsi. Pensavo di rischiare di finire terzo e perdere il Mondiale ma loro, sapendo che mi giocavo il titolo, sono stati rispettosi perché il titolo rimanesse in Spagna ".
Non è la prima volta che casi simili si verificano nel nostro Parlamento. Ricordo, e ve ne avevo parlato, quando fu un caso legato alla serie A, nel febbraio 2014, a richiamare l'attenzione del deputato Mario Miccoli del PD; egli rivolse un appello al presidente del Consiglio Matteo Renzi - in seguito a un rigore negato durante il match Juventus-Torino - con la seguente motivazione:
" Quello che sta succedendo nel campionato di calcio di serie A è davvero preoccupante. Sembra di essere di fronte ad una nuova Calciopoli, con errori e favoritismi a raffica, da ultimo quelli verificatisi ieri nel derby di Torino. Per questo chiedo al nuovo presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi di verificare e garantire la trasparenza del massimo campionato italiano. Anche in presenza di tanti problemi in Italia, ritengo che assicurare la correttezza del gioco più amato non possa che dare il segno di un Paese che cambia verso, dove viene premiato il merito e non le vecchie consorterie che speravamo aver scacciato e allontanato ".
L'interrogazione parlamentare è stata presentata la settimana scorsa, dopo un'altra iniziativa del tutto particolare promossa dall'agenzia di scommesse bwin, che aveva deciso di rimborsare le scommesse a tutti coloro che avevano puntato sulla vittoria del decimo Mondiale da parte di Valentino Rossi prima della gara di Valencia. E adesso la vicenda si è spostata in Parlamento.