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Il fiore d’oro

Da Traveltotaste

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Decantato da Omero come simbolo della bellezza femminile, il fiore d’oro, il crisantemo, si distingue per bellezza ed eleganza: decine di piccoli e leggeri petali che si sovrappongono fino a formare il più delicato dei boccioli. La leggenda racconta di una bambina che, mentre vegliava sulla madre morente, venne ascoltata da uno spirito commosso dalle sue lacrime tristi. Le porse un fiore di crisantemo che avrebbe dovuto dare alla Morte dicendole che gli spiriti le avevano concesso di rimanere con la mamma un numero di giorni pari a quello dei petali del fiore. La bambina allora divise i petali in tante piccole striscioline, in modo da aumentarne il numero. Quando la Morte arrivò, stupefatta, decise di non portare con sé la donna, lasciandola vivere ancora per molto tempo. Questa storia nasce in Estremo Oriente, dove il crisantemo è simbolo della vita che si rinnova.

È il fiore nazionale del Giappone, dove ogni anno la sua bellezza viene celebrata dall’imperatore che, nel periodo della fioritura, apre al pubblico i giardini del palazzo, presentando le più recenti varietà a tutti gli invitati. In Cina è il fiore delle spose mentre in Corea viene utilizzato nella preparazione del gukhwacha, un tè fatto con fiori secchi di crisantemo, considerato ottimo per il benessere fisico. Il gukhwaju, invece, è un liquore a base di crisantemi infusi nel soju (vino di riso); gli steli di crisantemo, infine, si possono trovare in numerosi contorni coreani.

Nel film La Città Proibita l’imperatrice ricama crisantemi sulle splendide vesti per celebrare la festa confuciana degli antenati e accompagnare un misterioso evento…


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