Il fiume scorre in te di Bianca Rita Cataldi

Creato il 13 gennaio 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Bianca Rita Cataldi è nata nel 1992 a Bari. Frequenta l’ultimo anno in un liceo scientifico del capoluogo pugliese e studia pianoforte in conservatorio. Ha iniziato a scrivere all’età di undici anni, quando sua madre le ha regalato un computer e le ha permesso di usarlo ad una condizione: non navigare in internet. A quel punto, Bianca poteva soltanto scrivere, o giocare a campo minato. Tra le due opzioni, lei ha scelto di scrivere. Nel 2009, si è classificata tra i 25 finalisti del Premio Campiello Giovani con il racconto – Il fiume scorre in te -dalle cui ceneri è sorto l’omonimo romanzo. Prossimamente, il suo racconto – L’ottavo bicchiere – sarà pubblicato insieme ad altri 19 racconti vincitori del concorso “Scritto sulla Pelle” indetto da Feltrinelli e Sony Picture Home Entertrainment nell’estate del 2010. Attualmente Bianca, insieme ad un gruppo di bloggers italiane, collabora con case editrici quale la Newton Compton, la Giunti Y e la Elliot, scrivendo recensioni letterarie. Dal futuro, Bianca desidera solo due cose: continuare a vivere per scrivere, e a scrivere per vivere. 

Sito: http://biancacataldi.blogspot.com/

Titolo: Il fiume scorre in te.
Autore: Bianca Rita Cataldi
Edito da: Booksprint Edizioni
Prezzo: 17,90 €
Genere: Fantasy
Pagine: 362 p.
Voto:

Trama:  A pochi mesi di distanza dal suo trasferimento al nord per motivi di studio, Alessandro scompare. “Tornerò presto, questione di giorni. Tornerò con l’ultimo treno, quello della mezzanotte.” Queste le ultime parole che Alessandro rivolge a Dani, la sua ragazza, durante l’ultima conversazione telefonica tra i due. Poi, più niente. Dani, disperata, si racconta mille scuse per giustificare il comportamento del suo ragazzo e ogni sera si reca in stazione, si siede sul marciapiede e aspetta che passi l’ultimo treno, sperando di veder scendere Alessandro. “Mi aveva detto che sarebbe tornato con l’ultimo treno, quello della mezzanotte”. Passano i giorni, e di Alessandro non c’è traccia. Una notte, però, succede qualcosa d’insolito: Dani è lì, seduta sul marciapiede della stazione come tutte le notti, e l’ultimo treno è già passato da qualche minuto quando, all’improvviso, compare un ragazzo. E, di lì a poco, benché gli orari non prevedano più nessuna corsa fino al mattino successivo, un vecchio treno giunge in stazione, stridendo sui binari. Il giovane sconosciuto sale sul mezzo e, pochi secondi dopo, si sente male. Dani sale in carrozza per soccorrerlo ma, purtroppo, capirà ben presto che il malessere del ragazzo è solo una messinscena, una trappola architettata per farla salire sul treno. Ma chi è questo misterioso estraneo? Che legami ha con Alessandro, e perché sembra conoscere il motivo della sua scomparsa? Molte sono le domande alle quali Dani dovrà rispondere, affrontando le insidie di un pericoloso viaggio nel passato della persona che crede di amare e che non ha mai conosciuto per ciò che è realmente.

Recensione:
di CriCra

Dopo aver pedinato e messo in croce Bianca Rita, per tutto anobii, per aver la possibilità di leggere il suo libro, ecco che alla fine il traguardo è stato raggiunto.

È la storia di una giovane ragazza, Dani, la quale oramai dopo che son passati troppi e tristi giorni di lontananza dal suo amato Alessandro, che per motivi di studio si è trasferito al nord, continua imperterrita ad aspettarlo ogni notte alla stazione, fino a che, anche l’ultimo treno, quello della mezzanotte, non sia passato.

Notte dopo notte, treno dopo treno, lei lo aspetta con la speranza di vederlo tornare da lei, fino a che in una serata alquanto grigia, nebbiosa e carica di una strana aspettativa, arriva in stazione, un treno ben oltre  il solito orario dell’ultimo e un  ragazzo sale sopra, ma ad un tratto egli si accascia per terra e Dani lo soccorre; in quel momento il treno inizia la sua corsa e lei si rende conto che quello strano ragazzo ha solo fatto finta di stare male, per poter farla salire con lui; Massimo – questo il nome del misterioso ragazzo – le dice di non aver paura e la mette al corrente che quello sarà per lei, un viaggio con lo scopo di “salvare” il suo amato Alessandro;

Questo libro che credo possa essere inserito tra gli Urban Travel, mi ha lasciato piacevolmente soddisfatta, dato che adoro in modo particolare, questa tipologia di romanzi, poi essendo anche scritto da una giovanissima ragazza lo ha reso ancor più carico di aspettativa.

I concetti presenti sono davvero profondi tanto da rasentare quasi un vero e proprio libro di pensieri filosofici e poesia; ogni minimo dettaglio è descritto e ripetuto minuziosamente, per farne capire il vero significato, a volte forse anche un pò troppo, tanto da cadere qua e là in qualche ripetizione, che comunque non sminuisce in maniera drastica i suoi contenuti.

Un’idea davvero originale e simpatica come trama, specie nella sua modalità  di svolta come “viaggio nel tempo” con una guida spirituale in carne e ossa nella persona di Massimo, come se lui fosse il suo Virgilio e lei Dante; e ancora poi nella tabella di marcia che comprende cinque inesorabili tappe, dove per ognuna di esse, la porta di entrata è caratterizzata da una bambola di porcellana e la sua scarpetta; tra una risata qui e una lacrima versata là, miscelata da versi poetici di Pirandello o Baudelaire e versi musicali moderni graditi all’autrice stessa come Vasco Brondi e i SubSonica.

Un viaggio surreale, pazzoide e malinconico; un viaggio a ritroso nel passato, alla ricerca della comprensione e del perdono verso colui che ami, anche se alla fine si rivela una persona completamente diversa da quella che credevi di conoscere veramente; un viaggio di nuovi incontri, di nuove amicizie, di nuove scoperte e nuove perdite e dolori.

Un viaggio dove i ruoli vengono completamente ribaltati: chi doveva perdonare non perdona; chi era l’amato viene respinto per le sue orrende colpe; chi era la guida diviene il nuovo amore.

Grazie Bianca, per questa bella occasione di lettura ^_^



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