Francesco Carotti per Il Corriere dello Sport
Il 30 giugno scadrà l’accordo di concessione – durato 15 anni – fra Coni e Comune di Roma
per la gestione di sette impianti sportivi della Capitale: complesso delle Tre Fontane, stadio Flaminio, Palazzetto dello Sport, Stella Polare, “Paolo Rosi”, stadio delle Terme di Caracalla e palestra di Via Sannio. Tutti impianti comunali a cui il Coni ha deciso di rinunciare, riconsegnandoli di fatto al Campidoglio.
Tutti, a parte, forse, il Flaminio, sul quale potrebbero nascere delle sinergie per sfruttare gli
spazi e le palestre sottostanti. Proprio in questi giorni il Comune sta lavorando per ultimare la stesura dei bandi ed entro fine maggio. Le società interessate potranno presentare la loro
proposta. L’obiettivo è avere tutto in regola per l’inizio della nuova stagione sportiva, quindi per settembre.
«E’ tutto sotto controllo, ci siamo mossi con anticipo per far fronte a questa situazione – tranquillizza il delegato allo sport del Comune, Alessandro Cochi – Solo sul Flaminio c’è qualche piccola difficoltà fisiologica, perché ha dei costi di gestione molto alti, ma stiamo facendo riunioni quotidiane con il Coni per capire cosa fare. Studiamo delle soluzioni per valorizzare l’impianto. Parlare di abbandono è voler fare allarmismo senza senso». (…)