Immagino il mio Ki risiedere e scaturire dal ventre (koshi), allora tutte le mie azioni, e reazioni, mi sembrano più facili da capire, la realtà più alla portata dei miei sensi. Può essere riduttivo, ma dare al Ki una forma tangibile mi aiuta a capire meglio lo spazio che occupo nella vita di tutti i giorni. Il koshi è la zona del mio corpo a cui dò più importanza e che controllo spesso durante la giornata: verifico che sia rilassata ma mai fiacca, distesa ma pronta a seguirmi sollecita nei pensieri, nelle situazioni, negli spostamenti.
«Ki» è uno dei concetti fondamentali del pensiero orientale che hanno contribuito all’alto modello di filosofia che noi asiatici abbiamo ereditato da un antico passato.
Inoltre, i nostri antenati [giapponesi N.d.R.] ritenevano che il Ki fosse la vita stessa. Il suo significato è stato inteso come tentativo di concettualizzare la Forza Vitale o la potenza dello Spirito. Ancora oggi, nella nostra vita di tutti i giorni, ci serviamo di numerose parole che riflettono questa eredità. Ad esempio, sentiamo dire che una persona non può riuscire a far nulla se «ha lasciato il suo Ki» (si è scoraggiata), o se il suo Ki si indebolisce (se perde coraggio). I caratteri giapponesi con cui si esprime graficamente l’idea di malattia, letteralmente stanno a significare «Ki malato». Per questo motivo, nelle nostre menti questo concetto è legato con quello di morte. Quando si riesce ad attivare e manifestare liberamente e al massimo grado il Ki che ogni essere umano possiede, esso ci conferisce una forza superiore ad ogni aspettativa. Il Ki permette anche di vivere la più libera e intensa esistenza che un essere umano possa condurre. In questo risiede l’importanza dell’esistenza dell’Aikido. Infatti la corretta pratica di questa Arte mette nelle condizioni di manifestare liberamente il proprio Ki. Per impadronirsi di questa sensazione, è necessario accordare e unire il Ki in quanto Potenza del Respiro umano, e il Ki originale, che è onnipresente nell’Universo. La caratteristica peculiare dei movimenti dell’Aikido consiste nel fatto che essi mettono l’individuo in armonia con l’ordine dell’Universo e si adattano spontaneamente ai suoi cambiamenti. Questa è la ragione per cui nell’Aikido ci si allena con l’intento di realizzare l’unione del Ki individuale con quello dell’Universo, attraverso l’accrescimento del Kokyu-Ryoku, la Forza della Respirazione. Quando la Forza della Respirazione è emessa dall’intero corpo e scaturisce dalle Te-gatana [la mano come spada] le tecniche dell’Aikido diventano vive e manitestano appieno il loro valore. Questo guida l’essere umano a divenire una personificazione della totalità della natura. D’altra parte se i movimenti rimangono intrappolati all’interno dell’Ego, è impossibile rendere concreta in noi la forma di nostra Madre Natura. L’aikidoka deve guidare l’avversario e diventare uno con lui, mentre la sua mente si trova in quello stato che spesso viene chiamato «Regno del Non-Essere». Chi raggiunge questa condizione, diviene capace di percepire il flusso vivente del Ki. Quando si è in grado di padroneggiare la tecnica Aiki ad un punto tale che essa è ormai completamente in nostro possesso, diverrà possibile dirigere l’avversario ovunque si vorrà per mezzo del Flusso del Ki vivente. Costui ha imparato a guidare il Flusso del Ki dell’avversario all’interno del proprio e a controllarlo attraverso l’unificazione, piuttosto che per mezzo dell’opposizione. E’ possibile padroneggiare questo uso corretto del Flusso del Ki esclusivamente attraverso un costante allenamento nell’Aikido e grazie ad un continuo sforzo nel potenziare la Forza della Respirazione. Possiamo definire, in conclusione, Flusso del Ki quello stato in cui la piena Forza Vitale che è assegnata ad ogni essere umano è espressa nella massima estensione possibile. [tratto da "Lo scorrere del Ki" --> https://loscorreredelki.wordpress.com/2015/12/23/il-flusso-del-ki ] The following two tabs change content below.- Bio
- Ultimi Post
- Il flusso del Ki - 4 febbraio 2016
- Muay Thai – l’ultimo sigillo (libro consigliato) - 15 gennaio 2016
- Fuori sentiero (non solo Aikido) - 6 ottobre 2015