La sede del FMI a Washington
L’economia russa è in via di guarigione dopo il crollo di due anni fa, dovuto alla crisi mondiale: è la stima del Fondo Monetario Internazionale presentata oggi a Washington durante l’annuale Tavolo dei Direttori. Secondo il FMI, Mosca è ormai prossima ad uscire dalla crisi economica, tuttavia i suoi indicatori di crescita potrebbero essere ulteriormente migliorati: nel dettaglio, la Russia registra una crescita ancora modesta, nonostante le grandi potenzialità dovute alle materie prime e all’elevato tasso di scolarizzazione della popolazione, ed un tasso d’inflazione ritenuto ancora troppo alto dagli esperti del Fondo Monetario Internazionale.
Per il 2011 e per il 2012, secondo il FMI, la crescita del PIL russo dovrebbe assestarsi ripettivamente al 4,3% e al 4,1%, confermando un trend positivo che dura dal 2010, quando l’incremento fu del 4%. Nel 2009 anche la Russia era finita nella palude della recessione economica, con un crollo della ricchezza prodotta pari a -7,8%.
L’inflazione sembra essere invece il punto debole di Mosca: il FMI stima che a fine anno si assesterà al 7,5%, un valore leggermente superiore a quello previsto in agosto dal Ministero dell’Economia, seppur inferiore ai quasi 10 punti percentuali dello scorso anno.
Secondo quanto confermato da Aleksej Mozhin, Direttore del FMI per la Russia, Mosca nel breve periodo rimetterà in ordine i propri conti molto prima delle altre economie sviluppate: “La crescita è ricominciata, l’inflazione si sta comunque riducendo, il pareggio di bilancio è quasi raggiunto e il debito pubblico è a un livello basso”, ha dichiarato l’economista alla Itar-Tass.
Per gli esperti del Fondo Monetario Internazionale si prospettano però tre sfide che la Russia, nel medio e lungo periodo, dovrà affrontare e superare: la crisi demografica, la dipendenza dall’esportazione delle materie prime, e un sistema di regole per gli investimenti che deve ancora essere migliorato.
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